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sabato 26 aprile 2014

AS Roma - Milan 2-0

ROMA-MILAN 2-0

Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (38' Torosidis), Toloi, Castan, Dodò; De Rossi, Pjanic (41' st Taddei), Nainggolan; Gervinho, Totti (32' st Florenzi), Ljajic. A disp.: Skorupski, Lobont, Jedvaj, Torosidis, Romagnoli, Bastos, Mazzitelli, Ricci. All. Garcia

Milan (4-2-3-1): Abbiati; Bonera, Rami, Mexes, Constant; Muntari (13' st Essien), Montolivo; Honda (35' st Robinho), Kakà, Taarabt; Balotelli (24' st Pazzini). A disp.: Amelia, Gabriel, De Sciglio, Abate, Zaccardo, Emanuelson, Silvestre, Zapata, Saponara, Poli. All. Seedorf

Arbitro: Tagliavento
Ammoniti: Muntari, Honda, Pjanic, Totti, Nainggolan, Rami
Reti: 43' Pjanic, 19' st Gervinho

MIGLIORI: Pjanic, Toloi, De Rossi

PEGGIORI: Maicon


Non è finita finché non è finita. È questo lo spirito della Roma, è questo il messaggio lanciato al campionato dai giallorossi di Garcia che tolgono alla Juve l'eventuale primo match point col Sassuolo e rimettono pressione ai bianconeri. Il 2-0 al Milan firmato Pjanic-Gervinho vale gli 85 punti e il nuovo -5 dalla vetta della classifica: spazzata via ogni rassegnazione che non sia quella matematica, ogni accettazione dolorosa di un'inevitabilità che non esiste se non nella testa di chi si accontenta. Nell'Olimpico in festa rimane, essenziale e accecante, la consapevolezza di dover imporre sempre il gioco e di conquistare il risultato pieno, la mentalità da grande squadra che il tecnico francese ha restituito alla Capitale, la mentalità che serve per sognare ancora lo scudetto e per lottare nella Champions che verrà. 

Si parte con la Roma che cerca spazio sugli esterni: Dodò alterna iniziative di personalità, in una delle quali sfiora anche il vantaggio, a tentativi alla Guarin di lanciare il contropiede avversario con retropassaggi per Kakà prima e Balotelli poi. Il baby brasiliano resta comunque più attivo di Maicon che misura ragionato ogni affondo. Con Gervinho un po' oscurato, è Totti a smistare palloni deliziosi in avvio per poi cedere il testimone a Pjanic: proprio il bosniaco inizierà l'azione più pericolosa dei giallorossi conclusa da Ljajic con dribbling in area e diagonale velenoso che sarebbe vincente senza la scivolata disperata di Rami. E il Milan? Illuminato nei minuti iniziali da uno spumeggiante Taarabt, il Diavolo perde l'effervescenza non appena si sfiata il marocchino. Balotelli si nota più per i contatti con gli avversari che per giocate importanti, subissato da fischi e ben controllato da Castan e il nuovo socio Toloi, Kakà si inabissa nel vuoto del gioco rossonero e quando Dodò lo imbecca non riesce a scrollarsi di dosso De Rossi che vanifica la sua conclusione. 

Muntari e Honda finiscono sul taccuino di Tagliavento, la Roma domina ma non trova la mossa giusta, fino al 44', il minuto nel quale si si accende la scintilla balcanica di Pjanic: triangolo veloce con Totti e poi slalom solitario dalla trequarti con uno, due, tre milanisti saltati in rapida successione e piattone a superare Abbiati. Una serpentina entusiasmante tra Muntari, Montolivo e Rami con finte di corpo, tocchi corti e rapidi e il ricamo finale del tunnel al difensore marocchino per chiudere la meraviglia che vale il gol del vantaggio del talento bosniaco blindato da un Sabatini profetico nel prepartita.

Milan aggressivo ad inizio ripresa: Montolivo servito da Kakà non trova la porta a De Sanctis battuto, Taarabt e il suo destro a incrociare viene respinto da Toloi. Risponde la Roma, punizione astuta di Totti rasoterra in area a sfruttare il movimento di Pjanic che arretra velocemente per calciare, destro sporcato da Rami che Abbiati riesce a raggiungere in tuffo. Squadre allungate, tanti spazi, fioccano le occasioni. Ma il sussulto rossonero non dura più di un quarto d'ora, un crollo fisico a cui segue, fatale, quello psicologico dopo il 2-0 giallorosso: Totti conclude potente verso Abbiati che respinge corto, Gervinho si avventa in posizione di leggero fuorigioco e insacca il gol che chiude i giochi. 

Totti e Nainggolan si vedono sventolare il giallo, per il belga significa niente trasferta a Catania. Il Milan è in bambola, Seedorf richiama anche un Balotelli ormai spaesato e in cerca di rogne più che di palloni giocabili, Garcia regala l'applauso dello stadio al capitano, a Maicon e a Pjanic, letteralmente osannato. L'orchestra Roma suona anche la nona vittoria consecutiva e ora aspetta un regalo dal Sassuolo che, se vuole restare in A, deve trovare punti anche contro la Juve. «Devono salvarsi e mi aspetto giochino di conseguenza», ha ammonito Garcia. E il suo desiderio è quello di tutto il popolo giallorosso.

Curva Nord





Curva Sud




Coreografia della Tribuna Tevere

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