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mercoledì 22 gennaio 2014

AS Roma - Juventus 1-0 (Coppa Italia)

ROMA-JUVENTUS 1-0

ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Florenzi (74' Pjanic), Totti (82' Ljajic), Gervinho.
A disp.: Skorupski, Lobont, Burdisso, Jedvaj, Dodò, Marquinho, Taddei, Ricci, Destro, Borriello.
All. Garcia

JUVENTUS: Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini (46' Ogbonna); Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, Peluso (80' Tevez); Quagliarella, Giovinco (76' Llorente).
A disp.: Buffon, Rubinho, Caceres, Lichtsteiner, Pogba, Padoin, Asamoah, Pepe.
All. Conte

Arbitro: Tagliavento di Terni. Assistenti: Tonolini e Manganelli. IV uomo: Rocchi.
Reti: 79' Gervinho
Note: ammoniti Benatia, Florenzi, Castan (R), Peluso, Vidal (J). Recupero 4' st.
Spettatori: 56.557 (3.000 rubentini)

MIGLIORI: Maicon, Pjanic, Gervinho

PEGGIORI: Benatia, De Sanctis


Una vittoria che ha il sapore dolce della rivincita. Grazie ad un gol di Gervinho al 34’ del secondo tempo, la Roma batte 1-0 la Juve e la elimina dalla Coppa Italia. In semifinale (andata il 5, ritorno il 12 febbraio) i giallorossi affronteranno la vincente di Napoli-Lazio. Davanti ai sessantamila spettatori all’Olimpico, la squadra di Garcia vendica il ko di 15 giorni fa in campionato con una prova di carattere e intelligenza mentre i bianconeri interrompono il periodo d’oro iniziato dopo la sconfitta con il Galatasaray in Champions. La sfida delle panchine questa volta se l'aggiudica Garcia, che nella ripresa indovina il cambio decisivo (Pjanic per Florenzi) mentre Conte inserisce troppo tardi Llorente e Tevez. Come risvegliata dalla serataccia dello Stadium, la Roma ha così ritrovato il ritmo di inizio stagione infilando quattro vittorie su quattro (nove gol fatti e zero subiti) e con gli arrivi di Nainggolan e Bastos ora punta a diminuire il distacco dalla capolista in campionato.

Rispetto alla sfida con il Livorno di sabato scorso, Garcia ne cambia quattro. Fuori Dodò, Pjanic, Ljajic e Destro, dentro Maicon, Nainggolan, Florenzi e Totti. Sorpresa quindi a centrocampo, dove Pjanic lascia il posto all'ex cagliaritano, e in difesa, con il terzino greco preferito al brasiliano. Più massiccio il turnover di Conte, che stravolge la formazione schierata contro la Sampdoria. Sette cambi, con centrocampo e attacco rivoluzionati. In porta Storari, in avanti la coppia Quagliarella-Giovinco, sugli esterni Isla e Peluso. Diversi gli interpreti, ma simile l’approccio rispetto alla sfida di Torino. La Roma aggredisce la manovra bianconera, recupera palla ma non riesce a rendersi pericolosa in fase conclusiva (tra il 7’ e il 12’ due conclusioni a lato di Nainggolan e Florenzi). La Juve attende, si copre e con il passare di minuti avanza guadagnando metri. Senza Pogba e con Pirlo controllato bene da Nainggolan, però, la manovra bianconera è più prevedibile e lenta. Mancano gli inserimenti centrali e sulle fasce la squadra di Conte non trova gli spazi per avvicinarsi a De Sanctis. Ci prova Giovinco, che guadagna solo le ammonizioni di Benatia (la Juve chiede il rosso) e Florenzi. Nell’equilibrio del primo tempo il migliore è un difensore, Maicon, ma l’attacco romanista non sa sfruttare i suoi inserimenti sulla destra. 
In avvio di ripresa Conte è costretto ad effettuare il primo cambio. Fuori Barzagli per un problema muscolare, dentro Ogbonna. La Juve parte bene e dopo 50 secondi esulta. Cross di Isla dalla destra, colpo di testa vincente di Peluso ma il gioco è fermo: per l’assistente la palla è uscita. Rispetto ai primi 45’, la Roma perde brillantezza e abbassa il ritmo. Il trio d’attacco si muove poco sulla trequarti e per la difesa bianconera è più facile chiudere gli spazi davanti a Storari. La partita non è certo spettacolare come dimostra il primo tiro in porta della ripresa, firmato da Vidal al 26’. Garcia vuole il cambio di marcia e inserisce Pjanic al posto di Florenzi. Conte risponde sostituendo Giovinco con Llorente. La mossa vincente è del tecnico francese, perché il bosniaco spacca la partita ispirando il contropiede che al 34’ regala il gol vittoria ai giallorossi. Assist al centro dell’area di Strootman, tocco in acrobazia di Gervinho che batte Storari e fa esplodere di gioia l’Olimpico. Entrano anche Tevez per Peluso e Ljajic al posto di Totti, ma ormai i giochi sono fatti. La Roma passa, i bianconeri escono dalla Coppa ma non finisce certo qui. Prossimo appuntamento l’11 maggio, di nuovo nella Capitale, per la penultima di campionato. In gioco uno scudetto che è nelle mani della Juve. Il sogno proibito di Totti e compagni è di rovinarle la festa.

Il neo-acquisto Michel Bastos parte con il piede giusto


Coreografia non autorizzata in Curva Sud


Lancio di fumogeni in Curva Nord
Rubentini
Il commento di un tifoso NON tesserato: "Serata d'altri tempi all'olimpico ieri: sia per numero di spettatori (non eravamo abituati a tanta gente dall'epoca di Capello) che per intensità di tifo. Sarà per l'eliminazione diretta, sarà per il desiderio di rivincita ma l'atmosfera era decisamente diversa da ogni altra partita della stagione. Ottima la Sud, molto più seguita del solito nei cori, ottima la squadra. Un'altra serata per cui valeva la pena esserci.
Solo un paio di note: 
1- Conte afferma che avevano fatto un gol valido. La stessa cosa potevano dire quelli del Chievo quest'anno...
2- Buffon se ne va perché in disaccordo con l'arbitro (ma gli aiutini non erano l'alibi di chi non vince?). Non mi pare che se ne sia andato quando hanno vinto con gol irregolare contro il Torino..."

Scontri fuori dall'Olimpico

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