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sabato 15 febbraio 2014

AS Roma - Sampdoria 3-0

ROMA-SAMPDORIA 3-0

ROMA: De Sanctis; Maicon (55′ Romagnoli), Benatia (72′ De Rossi), Castan, Torosidis; Pjanic, Nainggolan, Strootman; Florenzi, Destro (81′ Bastos), Gervinho.
A disp.: Skorupski, Lobont, Toloi, Jedvaj, Taddei, Ricci, Ljajic, Di Mariano.
All. Garcia.

SAMPDORIA: Da Costa; De Silvestri, Gastaldello, Mustafi, Regini; Palombo (64′ Obiang), Krsticic; Gabbiadini, Soriano (85′ Fornasier), Wszolek (56′ Okaka); Eder.
A disp.: Fiorillo, Falcone, Costa, Berardi, Rodriguez, Salamon, Bjarnason, Renan, Sestu, Sansone.
All. Mihajlovic.

Arbitro: Celi di Bari. Assistenti: Galloni e Costanzo. IV uomo: Faverani.Assistenti di porta: Gervasoni e Nasca.
Reti: 44' Destro, 54' Pjanic, 57' Destro
Spettatori: 29.000 circa (Curva Sud e Curva Nord squalificati)

MIGLIORI: Destro, Florenzi, Pjanic

PEGGIORI: Strootman


La Roma torna a -9 dalla Juve (con la partita con il Parma ancora da recuperare) riscattando alla grande il ko per 3-0 nella semifinale di Coppa Italia contro il Napoli. Samp battuta 3-0 all'Olimpico (privo dei tifosi in Sud e in Nord ma con gli altri settori che non hanno lesinato cori contro i tifosi del Napoli) con i giallorossi che stendono facilmente i blucerchiati grazie alla doppietta di Destro (44', 57') e alla rete di Pjanic (54') su calcio di punizione. Nel primo tempo il lungo assedio della Roma alla porta di Da Costa si concretizza solo sul finire della prima frazione grazie alla zuccata del bomber ex Siena che non lascia scampo all'estremo difensore dei liguri. Di Gervinho, Strootman e sempre di Destro le occasioni più importanti della Roma prima della rete dell'1-0 che di fatto ha chiuso il posticipo della 24ª giornata. Nella ripresa infatti la Samp non fa neanche in tempo ad abbozzare una timida rimonta che la Roma chiude il discorso con la coppia del gol Pjanic-Destro (54', 57') ritornado dunque a -9 dalla Juve con un match da recuperare. Il campionato è ancora vivo, la Roma non molla niente. 

Garcia in avvio sorprende tutti schierando Nainggolan al posto di De Rossi (capitano Benatia) accanto ai confermati Pjanic e Strootman. In attacco, assente Totti, spazio a Destro e Florenzi vicini all'intoccabile Gervinho. Bisogna aspettare però il 27' per la prima vera occasione da gol della Roma che nei primi 25' produce tanto senza però trovare il passaggio smarcante decisivo. Invito quasi vincente che arriva grazie a Strootman che mette davanti al portiere Da Costa il solito Gervinho. L'ivoriano prova il delicato tocco sotto, ma sulla riga ci pensa Gastaldello a spazzare. Al 30' la Samp prova una timida reazione ma la conclusione incrociata di Soriano non spaventa De Sanctis. Al 35' altra occasione incredibile per i giallorossi che con Destro sfiorano l'1-0. Questa volta il cross di Florenzi è perfetto ma Mustafi rovina la festa sul più bello deviando in fallo laterale con una spizzata di testa provvidenziale. La Samp ormai si è disunita, non riesce più a difendere in modo compatto e al 41' rischia di crollare: Palombo subisce la pressione di Gervinho, passaggio azzardato all'indietro che favorisce Pjanic che di prima serve solo davanti al portiere Strootman. L'olandese ha tutto il tempo per mirare, ma il suo tiro è troppo centrale e Da Costa si salva con una bella parata. Il gol però è nell'aria e al 44' si materializza all'improvviso spezzando l'equilibrio della gara: è Destro a trovare l'impatto vincente sugli sviluppi di un calcio d'angolo; il suo colpo di testa è angolato e potente e Da Costa questa volta non può nulla se non raccogliere la sfera in fondo al sacco. Il giovane attaccante sfoga la sua rabbia togliendosi la maglia, guadagnandosi però il giallo di Celi. Finisce qui la prima frazione. 

Nella ripresa Garcia e Mihajlovic non modificano gli uomini in campo, affidandosi agli interpreti del primo tempo. Al 51' episodio da moviola nell'area della Roma: Benatia tocca con il gomito ma per Celi è tutto regolare. Passano solo tre minuti e la Roma chiude il conto: Pjanic si gudagna la punizione dal limite e con un preciso e potente destro beffa Da Costa nell'angolino in basso a destra. Il 2-0 taglia le gambe alla Samp che non sa come reagire allo strapotere fisico e tecnico della Roma. Al 57' arriva inevitabile il tris della Roma che con Destro, dopo aver protetto bene il pallone, fissa il punteggio sul 3-0. Gioco, partita e incontro. Imparabile la conclusione dell'ex Siena che sfoga nuovamente la sua rabbia per il gol, questa volta però senza togliersi la maglia. Da segnalare tra il secondo e il terzo gol l'infortunio di Maicon che è costretto ad abbandonare la sfida per un guaio fisico alla coscia. Al suo posto Garcia sceglie Romagnoli. Dall'altra parte Mihajlovic risponde inserendo Okaka e Obiang al posto di Wszolek e Palombo ma le due sostituzioni non hanno troppi effetti su una sfida ormai decisa. Gli ultimi 25' sono puro "garbage time", con la Roma in controllo totale (Pjanic spreca il 4-0 e Gastaldello viene espulso all'81') e la Samp che si limita a non rendere più pesante il passivo. Prima del triplice fischio di Celi non passa inosservato l'altro problema fisico per la Roma oltre a quello di Maicon: il dolore all'inguine di Benatia non lascia dormire sonni tranquilli al tecnico francese che ad inizio settimana dovrà fare i conti anche con l'infermeria. Al suo posto c'è spazio per De Rossi. All'82', infine, l'Olimpico concede la standing ovation a Destro, uomo della partita, che lascia il posto a Bastos. Poi al triplice fischio di Celi c'è anche l'omaggio di tutta la squadra che va ad esultare sotto la Sud nonostante il settore vuoto per squalifica. Con questa vittoria, comunque, la squadra di Garcia sale a quota 54, a -9 dalla Juve, con la partita contro il Parma ancora da recuperare. Per la Samp un ko che comunque non intacca le certezze portate con l'arrivo di Mihajlovic: 28 punti e zona pericolosa molto lontana.





La Tevere

venerdì 14 febbraio 2014

Napoli - AS Roma 3-0

NAPOLI-ROMA 3-0

NAPOLI: Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho (85′ Henrique); Callejon, Hamsik (76′ Behrami), Mertens; Higuain (82′ Insigne).
A disp.: Rafael, Colombo, Britos, Reveillere, Dzemaili, Pandev, Zapata.
All. Benitez.

ROMA: De Sanctis, Torosidis (49′ Maicon), Benatia, Castan, Bastos; Pjanic (61′ Totti), De Rossi, Strootman; Ljajic (56′ Florenzi), Destro, Gervinho.
A disp.: Skorupski, Lobont, Toloi, Jedvaj, Romagnoli, Taddei, Ricci, Mazzitelli.
All. Garcia.

Arbitro: Rocchi di Firenze. Assistenti: Vuoto e Marzaloni. IV uomo: Celi.
Reti: 33′ Callejon, 48′ Higuain, 51′ Jorginho.
Note: ammoniti Benatia, Ljajic (R), Maggio, Callejon (N), Strootman, Castan (R). Espulso al 79′ Strootman (R) per comportamento irrispettoso nei confronti del direttore di gara. Recupero 1′ pt, 3′ st.
Spettatori: 42.000 circa (800 romanisti)


Un"altra notte da incubo. Trentotto giorni dopo la resa di Torino contro la Juventus, la Roma crolla anche al San Paolo contro il Napoli. Seconda sconfitta e stesso risultato: 3 a 0. Stavolta la caduta fa più male. In finale di Coppa Italia vola la squadra di Benitez che affronterà la Fiorentina dell"ex giallorosso Montella. Davanti a Maradona, per la prima volta in questo stadio da spettatore, Garcia scopre i limiti del suo gruppo, senza ricambi in difesa sulle due corsie e senza il centravanti che lascia il segno. Per la quarta volta (e per la seconda di fila) l"attacco fa cilecca, dopo aver digiunato contro il Cagliari, la Juventus e la Lazio.

Maicon si arrende solo quando arriva allo stadio. Il dolore al ginocchio riappare anche nell"ultimo provino. Garcia decide di arretrare in difesa Bastos, anche perché Romagnoli, provato alla vigilia nel ruolo di terzino sinistro, non è titolare da undici mesi. Con il brasiliano, esterno con caratteristiche offensive, l"atteggiamento della Roma diventa molto spavaldo. In partenza il tridente prevede Gervinho, Destro e Ljajic, con Pjanic spesso presente alle loro spalle da trequartista, anche se inizialmente il sistema di gioco è comunque il 4-3-3, con De Rossi più arretrato del solito. Il turnover, insomma, è minimo. A parte Bastos, con Torosidis che passa a destra, entrano Ljajic e Destro: solo tre novità rispetto a domenica scorsa.

Il Napoli attacca con sei uomini e si spacca in due. Lascia dietro, con il portiere, solo i quattro difensori, con Maggio che si aggiunge spesso ai sei davanti. Inler e Jorginho spingono forte dalla metà campo in su, il rombo offensivo si schiaccia al limite dell’area giallorossa: Hamsik è quasi una seconda punta accanto a Higuain, sui lati Callejon e Martens sono veloci e di conseguenza fastidiosi. Il 4-2-3-1 di Benitez dà l"imprssione di essere sbilanciato. La Roma sa sfruttare le ripartenze brevi: Pjanic per Ljajic che offre subito la palla del vantaggio a Destro che però non arriva bene sul pallone. Reina chiude bene, ma resta contuso. De Rossi, svagato e opaco, regala il pallone a centrocampo a Mertens e Benatia stende il belga: giallo pesante. Diffidato, salterà la prossima gara di coppa. Ancora Pjanic protagonista nell"area partenopea: appoggio sul piatto di Gervinho che colpisce Maggio davanti alla porta. Ljajic raccoglie la respinta, ma spara alto.

Il Napoli rischia tanto nella prima mezz"ora, anche perché la Roma è più equilibrata. Ma Destro incide poco e in assoluto pesano di nuovo gli sprechi al momento di finalizzare. I giallorossi pagano la prima gaffe del maych che coinvolge tre trifensori. Bastos sbaglia il tempo di uscita su Maggio che può andare al cross come fosse in allenamento a Castelvolturno. Benatia, coperto da Higuain, non salta e Callejon, in solitudine, segna di testa (33"), con Torosidis che se lo perde. Ljajic prova subito a replicare: destro centrale.

Il Napoli, dopo l"intervallo, in tre minuti blinda il successo. De Sanctis salva su Callejon e Torosidis salva in angolo. Dal corner dello stesso Callejon, spizzata di Jorginho e colpo di testa vincente di Higuain che rende inutile la marcatura di Torosidis, incaricato da Garcia di prendere l"argentino sulle palle inattive: 2 a 0 e ancora fragili nel gioco aereo (3"). Il greco paga il secondo errore: sostituito. Tocca a Maicon. Che entra in tempo per vedere Jorginho calare il tris su imbucata di Mertens: il centrocampista, tenuto in gioco da Bastos, infila De Sanctis con tocco leggero (6"). Per tornare in partita ecco Florenzi per Ljajic e, dopo un"ora, Totti per Pjanic. Il capitano, nel 4-2-3-1, si piazza dietro a Destro che, prima dell"ingresso del compagno, di testa scheggia il palo su cross di Maicon. La Roma rallenta, si rende conto di essere fuori. Cresce, però, il nervosismo. Strootman lascia i compagni in dieci: espulso per applauso in faccia a Rocchi. Escono pure Hamsik, Higuain e Jorginho, ma per la standig ovation che Benitez regala a tre grandi protagonisti di questa seconda semifinale.







lazio - Roma 0-0

LAZIO-ROMA 0-0

LAZIO: Berisha; Konko, Biava, Dias, Radu; Gonzalez (79′ Onazi), Ledesma, Lulic; Candreva, Klose, Keita (46′ Mauri).
A disp: Marchetti, Strakosha, Ciani, Cana, Cavanda, Pereirinha, Felipe Anderson, Crecco, Minala, Perea, Kakuta.
All. Reja

ROMA: De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Pjanic (79′ Ljajic), De Rossi, Strootman; Florenzi (64′ Bastos), Totti (82′ Destro), Gervinho.
A disp.: Skorupski, Lobont, Toloi, Jedvaj, Romagnoli, Nainggolan, Taddei, Ricci, Mazzitelli, Destro.
All. Garcia.

Arbitro: Orsato di Schio. Assistenti: Di Liberatore e Cariolato. IV uomo: Stefani. 
Note: ammoniti Benatia (R), Lulic, Candreva, Mauri (L), Strootman (R). Recupero 1′ pt, 2′ st.
Spettatori: 50.000 circa (23.000 romanisti)

MIGLIORI: Gervinho, Castan, Bastos

PEGGIORI: Florenzi, Benatia, Totti


Il derby di ritorno non prevede gol. Resta sul terreno, dopo i veleni per fortuna più a parole che nei fatti, solo il pareggio. Come voleva Reja, imbattuto in campionato. Garcia, invece, puntava al successo, il settimo di fila, contando i tre di Coppa Italia. Insomma il punto va bene alla Lazio e non alla Roma. Anche perché il fine gara è coinciso con il pareggio di Juanito Gomez, capace con l’ex giallorosso Toni, di fermare la Juve al Bentegodi: il Verona di Mandorlini rimonta dallo 0 a 2 e festeggia il pari a fine recupero. Dunque la capolista non aumenta il vantaggio che rimane di 9 punti (e 1 gara in più). Ma sarebbe stato il pomeriggio ideale per avvicinarla.

Il rimpianto della Roma è grande. Perché ha fatto la partita nei due tempi, perché De Sanctis non fa nemmeno una parata come gli è accaduto spesso in questa stagione, perché la difesa giallorossa non ha proprio rivali in serie A con 11 reti prese in 22 giornate e perché tecnicamente i giocatori di Garcia hanno mostrato di essere nettamente superiori ai biancocelesti. Qualcosa è, però, macato davanti: l’attacco, per la terza volta in questo torno, ha fatto cilecca. Come con il Cagliari all’Olimpico, nell’altro 0 a 0 della stagione, come contro la Juve a Torino, nel 3 a 0 che resta l’unica sconfitta. Davanti si sono alternati Florenzi, Totti, Gervinho, lo stesso Pjanic da trequartista, poi Bastos, Ljajic e Destro. Tanti errori sul più bello. Nel passaggio decisivo o nel tiro davanti a Berisha che è stato bravo giusto un paio di volte.

La felicità della Lazio è giusta. Perché Reja ferma anche la Roma dopo la Juve. Solo il Napoli, delle prime tre in classifica, ha battuto i biancocelesti. In Coppa Italia, eliminandoli nel quarto al San Paolo e di misura. In sei partite di campionato il nuovo tecnico, richiamato da Lotito dopo Natale al posto di Petkovic, conta 12 punti, con 3 vittorie (2 esterne) e 3 pareggi. Nel derby non si è vergognato di mettere in piazza i difetti del suo gruppo. Per questo ha alzato il doppio muro: non il 4-3-3 annunciato, ma il 4-5-1 prudente, con Candreva e Keita sugli esterni a bloccare le iniziative degli avversari sui lati e lo schermo di Ledesma davanti alla difesa. Nella ripresa, con il ritorno in campo di Mauri dopo quasi nove mesi (ultima gara il 26 maggio, per alzare la Coppa Italia dopo la finale vinta proprio contro la Roma), il 4-4-1-1. Mossa azzardata perché il nuovo entrato non è in condizione e la Lazio non ha ricevuto il contributo che si attendeva.

L’unico gol è stato del solito Gervinho che ha ripreso la respinta di Berisha sul destro di Maicon e ha segnato a porta vuota. Ma era in fuorigioco, pochi centimetri oltre Biava. Proteste minime: era il venticinquesimo del primo tempo, la Roma aveva tempo per fare una rete buona. Ci ha provato. Spingendo e sbuffando. Ma la Lazio ha tenuto. Soffrendo e combattendo. Il gol è poi arrivato. Dal Bentegodi, per il pari del Verona. Vista da lì, è come se la Roma avesse fatto il pieno nel derby. Perché non cambia niente in classifica, anche se Conte vede il traguardo più vicino. Un’altra giornata è passata.

GLI SFOTTO'

ROMA














LAZIO




















LE COREOGRAFIE

ROMA













LAZIO










CRONACA 









Il commento: "Occasione persa... peccato! La Lazio sembra il Chievo e schiera il modulo 8-1-1 con il quale riuscirà a malapena a fare un tiro in porta, per il resto dominio giallorosso che però s'infrange contro la difesa a 8 laziale, complice anche qualche errore di troppo sottoporta. Per fortuna il Verona ci salva al 94', il campionato non è ancora chiuso!".

Il tifo (da www.asromaultras.org): "In un'Olimpico mezzo vuoto grazie all'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, la Sud è piena e, al solito, sceglie una coreografia non dichiarata neanche ai controlli ai cancelli che si risolve nel quadro con i colori di Roma e una frase poetica in campo: "Dell'amor che vince il tempo siamo il ritratto. Amor che vince il tempo e resta intatto". Dopo di che torce, bomboni, ancora torce e ancora bomboni. Una bella risposta ai laziali che non sanno evidentemente tenere il segreto su uno striscione che parla di coreografie autorizzate in epoche in cui forse la situazione era un po' diversa e un "Ma nun ve vergognate" che repilca all'esposizione di una anonima bandiera giallorossa in curva nord oltre a uno stendardo "noi non supereremo mai questa fase", nuova frontiera ultras che sottrae vessilli in metropolitana quando la Roma gioca in casa. Altro striscione dedicato al "Manipolo" laziale che - diceva una voce in curva - aveva ricevuto una visita dei giallorossi al punto di ritrovo".

venerdì 7 febbraio 2014

In attesa del derby...



AS Roma - Napoli 3-2 (Coppa Italia)

ROMA-NAPOLI 3-2

ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Nainggolan (59′ Pjanic), De Rossi, Strootman; Ljajic (74′ Florenzi), Totti (64′ Destro), Gervinho.
A disp.: Skorupski, Lobont, Romagnoli, Jedvaj, Bastos,  Taddei, Ricci.
All. Garcia

NAPOLI: Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere (24′ Ghoulam); Inler, Jorginho; Insigne, Hamsik (65′ Mertens), Callejon; Higuain (84′ Behrami).
A disp.: Rafael, Colombo, Britos, Uvini, Dzemaili, Radosevic, Pandev, Zapata.
All. Benitez.

Arbitro: Bergonzi di Genova. Assistenti: Nicoletti e Grilli. IV uomo: De Marco.
Reti: 12′, 88′ Gervinho, 32′ Strootman (R), 46′ Higuain, 70′ Mertens (N)
Note: ammoniti 38′ Nainggolan (R), 85′ Inler (N)
Spettatori: 32.000 circa (2000 colerosi)

MIGLIORI: Gervinho, Strootman, Totti

PEGGIORI: De Sanctis, Nainggolan, Torosidis


Una rete nel finale di Gervinho consente alla Roma di acquisire un piccolo vantaggio nei confronti del Napoli nella seconda semifinale di Coppa Italia. Come l'Udinese con la Fiorentina, anche i giallorossi al ritorno al San Paolo, tra una settimana, potranno giocare per due risultati su tre. Ma certo il 3-2 finale non li può far dormire sonni tranquilli.

E' stata una partita dai due volti: la Roma ha dominato nel primo tempo dimostrandosi decisamente più cinica e solida dei rivali, nella ripresa, invece, è venuto fuori l'orgoglio del Napoli che è riuscito a raddrizzare la partita con due bei gol di Higuain e Mertens. Ma nulla ha potuto sulla prodezza finale di Gervinho, arrivata a conclusione di un'azione magistralmente orchestrata da Florenzi in collaborazione con Destro.

Dopo la pretattica del giorno prima, Garcia ha sorpreso tutti schierando fin dal 1' Totti con Ljajic e Gervinho a sostegno, risparmiando Pjanic. Benitez ha risposto rispolverando la formazione migliore con Insigne preferito a Mertens e di nuovo Jorginho in cabina di regia.

Il Napoli è partito meglio, ha tenuto il campo con personalità nei primi minuti ma al primo affondo della Roma si è fatto infilare. Totti, dall'altro della sua classe sempre cristallina, ha effettuato al 13' un lancio no-look nello spazio a Gervinho che ha preso sul tempo l'intera retroguardia azzurra e, dopo aver saltato anche Reina in uscita, ha insaccato nella porta sguarnita.

Il Napoli ha accusato il colpo, ha faticato a riprendersi, e appena è riuscito a rialzare il baricentro è stato nuovamente punito: al 32' Strootman ha preso palla centrocampo, è sceso fino ai 30 mt e ha scagliato un sinistro dirompente che ha fermato la sua corsa proprio sotto l'incrocio alla sinistra dell'incolpevole Reina.

La squadra di Benitez ha avuto bisogno dell'intervallo per rialzarsi. E al primo affondo si è rimessa in partita: Insigne ha imbeccato in area sulla sinistra Higuain che con un sinistro in girata ha sorpreso De Sanctis, complice la decisiva e sfortunata deviazione con la punta del piede di Benatia.

La Roma ha tentato di riportarsi subito avanti due lunghezze con Ljajic ma un paio di conclusioni da lontano del serbo non sono state accompagnate dalla buona sorte. Il Napoli ha continuato comunque a far gioco e, al 70′, è stato premiato: Mertens, appena entrato al posto di un evanescente Hamsik, ha recuperato un pallone sulla trequarti e dopo aver saltatato secco in dribbling Castan è entrato in area e ha fulminato De Sanctis.

A questo punto gli azzurri hano commesso l'errore di accontentarsi, hanno abbassato il baricentro lasciando l'iniziativa ai giallorossi che, all'88′, hanno trovato il prezioso gol del 3-2 con i due nuovi entrati: Florenzi ha triangolato con Destro e poi ha lanciato di prima sulla destra in area Gervinho che con un preciso tiro sul primo palo ha deciso la sfida. Esattamente come già accaduto con la Juventus. E' indiscutibilmente lui l'uomo in più della squadra di Garcia.




qualche tafferuglio
napoletani
Il commento: "Altra GRANDE vittoria della Roma dopo una partita bellissima giocata con molta intensità da entrambe le squadre. Note negative: la vendita dei biglietti era riservata ai soli residenti della regione Lazio (Se questa non è discriminazione territoriale!) e a causa dei cori contro i napoletani, la curva sarà chiusa contro Samp e Inter. Solita Italia".