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venerdì 27 dicembre 2013

AS Roma - Catania 4-0

ROMA-CATANIA 4-0

ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Bradley, Pjanic (80' Florenzi); Ljajic, Totti (87' Ricci), Gervinho; Destro (58' Taddei).
A disp.: Lobont, Skorupski, Burdisso, Romagnoli, Jedvaj, Torosidis, Marquinho, Mazzitelli, Di Mariano.
All.: Garcia

CATANIA: Frison; Peruzzi (46' Biraghi), Legrottaglie, Rolin, Alvarez; Izco, Guarente, Plasil; Barrientos, Leto (67' Monzon), Castro (58' Bergessio).
A disp.: Andujar, Ficara, Capuano,  Freire, Boateng, Keko.
All.: De Canio

Arbitro: Gervasoni di Mantova. Assistenti: Barbirati e La Rocca. IV uomo: Grillo.
Reti: 17' Benatia, 55' Destro, 59' Benatia, 79' Gervinho

Note: ammoniti Peruzzi (C), Bradley (R) Castro , Biraghi (C)
Spettatori: 40.600

MIGLIORI: Benatia, Destro, Totti

PEGGIORI: /


Il dodicesimo successo della Roma in questo torneo, spettacolare e straripante, è anche il primo messaggio alla Juventus in vista dello scontro diretto del 5 gennaio a Torino: Garcia, come dimostra la quaterna al Catania ultimo, si sente in piena corsa e per il momento si toglie la soddisfazione di impedire a Conte di festeggiare in anticipo il titolo di campione d"inverno. Il 4 a 0 dell"Olimpico, insomma, è la conferma che il duello rimane apertissimo. Lo scudetto è per due.

Il cambio di sistema di giorno, dal 4-3-3 al 4-2-3-1, non frena dunque la rincorsa della Roma che resta a 5 punti dalla capolista e stacca nuovamente il Napoli terzo, ora a meno 5. Anche il vantaggio sulla Fiorentina, più 8, rimane lo stesso, distacco fondamentale per il podio Champions. Garcia è spavaldo: non si preoccupa di contare gli assenti che tra l"altro sono big come Strootman e De Rossi, i due squalificati che si aggiungono agli infortunati Balzaretti e Borriello, e per restare in scia dei campioni d"Italia presenta il rombo più offensivo che ci sia con Totti trequartista alle spalle del trio Gervinho, Destro e Ljajic. Pjanic fa il regista come tanto gli piace, Maicon quando attacca crea pericoli e occasioni.

Il rientro del capitano coincide con la raffica di reti. Non è un caso. Quando c"è lui in campo, in questa stagione, ecco 9 successi e 1 pareggio. La Roma non ha pause: tre gol su quattro nella ripresa. Benatia si scopre bomber, prima doppietta in carriera (il colpo di testa per la terza rete è anche il quattordicesimo centro giallorosso su palla inattiva), Destro fa il terzo gol in tre gare, Gervinho, dopo una serie di chance sprecate, ritrova il gol su tacco di Ljajic. De Sanctis non compie nemmeno un intervento e dopo quasi un mese (25 novembre, gara interna con il Cagliari) la difesa non subisce reti. E" sempre, con 7 incassate, la migliore della serie A. Come se non bastasse, nessuno dei quattro diffidati riceve il giallo da Gervasoni che, però, si perde nella ripresa il rigore di Legrottaglie su Ljajic: Maicon, Florenzi, Pjanic e Ljajic saranno disponibili per la grande sfida di Torino. La Roma si presenterà quasi al completo e imbattuta da 19 giornate.




Il commento: "Grande Roma che domina un Catania che sembra ormai destinato alla Serie B. Gervinho sbaglia gol incredibili, ma poi riesce a mettere anche lui la sua firma. Grande prestazione del Capitano come sempre. Stadio semi-pieno."

domenica 22 dicembre 2013

Milan - AS Roma 2-2

MILAN-ROMA 2-2

Milan: Abbiati (46' Gabriel); De Sciglio, Bonera, Zapata, Emanuelson (87' Zaccardo); Poli (70' Matri), De Jong, Muntari; Montolivo, Kakà; Balotelli.
A disp.: Coppola, Mexes, Cristante, Nocerino, Saponara, Pazzini, Niang.
All. Allegri.

ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan (44' Burdisso), Dodò; Bradley, De Rossi, Strootman; Gervinho, Destro (64' Totti), Ljajic (80' Florenzi).
A disp.: Lobont, Skorupski, Romagnoli, Jedvaj, Torosidis, Marquinho, Taddei, Ricci, Mazzitelli.
All. Garcia.

Arbitro: Rocchi di Firenze. Assistenti: Di Liberatore e Cariolato.
IV uomo: Barbirati. Assistenti di porta: Celi e Guida.
Reti: 14' Destro, 30' Zapata, 52' rig. Strootman, 77' Muntari.
Ammoniti: De Rossi, Gabriel, Kakà, Montolivo, Balotelli, Strootman.
Espulso: Allegri
Spettatori: 40.000 circa

MIGLIORI: Destro, Strootman, Gervinho

PEGGIORI: De Rossi, Ljajic, Maicon


La Roma spreca una grande occasione e scivola a 5 punti dalla Juventus capolista. Due volte in vantaggio, con Destro e Strootman, si fa rimontare dal Milan che in campionato non è quello di Champions. Il 2 a 2 di San Siro non può far sorridere Garcia che prepara la gara meglio di Allegri, dando una lezione di gioco al collega e si vedono i 19 punti di differenza. Ma il francese torna a casa con un pari solo perché tradito da due gaffe della difesa che non aveva mai preso due reti in una partita.

Totti è ancora in panchina, non essendo al top, come si vede quando entra dopo un’ora abbondante. Destro gioca la prima gara da titolare dopo quasi 7 mesi, l’ultima nella finale di Coppa Italia il 26 maggio. Garcia, non avendo lo squalificato Pjanic che è in tribuna da tifoso con gli altri duemila arrivati a San Siro, si fida del trio di centrocampo, fisicamente robusto nei suoi interpreti con Bradley che affianca De Rossi e Strootman, e va all’attacco, puntando su un reparto inedito e spregiudicato. Il centravanti è Destro, ai suoi lati Gervinho e Ljajic, con Florenzi in panchina. Allegri, invece, è più prudente. Solo Balotelli in avanti, con Kakà in appoggio e quindi in tutto cinque centrocampisti, con Montolivo trequartista e pronto al sacrificio a sinistra per limitare Maicon, più Poli, De Jong e Muntari. Nonostante l’atteggiamento equilibrato, il Milan subisce la pressione dei giallorossi. Destro firma la seconda rete stagionale, al quattordicesimo, su assist di Strootman che mette il compagno davanti alla porta. Azione bellissima, partita dall’accelerazione di Dodò che scarica su Ljajic, bravo nell’imbucata per l’olandese, seguito dall’alto dal suo CT van Gaal.

La Roma sta perennemente nella metà campo dei rossoneri. Strootman e Bradley cercano di collaborare con le tre punte e di dare un senso ai movimenti di Gervinho che cambia spesso fascia e di Destro. Il Milan si accende con le ripartenze di Kakà che sfrutta gli spazi creati da Balotelli. Ma il pari, al trentesimo, arriva da un angolo battuto dal brasiliano: torre di Muntari che anticipa Maicon e colpo di testa vincente sul palo lontano di Zapata, lasciato solo da Benatia. Il difensore rossonero tocca il pallone con un braccio (o con la coscia?): inutili le proteste di De Sanctis. In precedenza De Rossi chiede un rigore per una trattenuta di Bonera che sfugge all’arbitro di porta Celi.

La Roma è comunque in serata. Gioca e attacca. Preso il gol, reagisce e ha due grandi occasioni per tornare in vantaggio, confermando di essere più spavalda del Milan: Bonera salva sulla linea al trentaduesimo, con Bradley che già sta esultando per il tocco ravvicinato in acrobazia dopo l’errore Abbiati; Gervinho, solo in contropiede, si fa riprendere da Zapata davanti ad Abbiati. Castan si fa male all’anca destra in uno scontro con Kakà prima del recupero: spazio a Burdisso. Dopo l’intervallo c’è Gabriel al posto di Abbiati (virus gastrointestinale).

Come il 5 ottobre contro l’Inter, Gervinho conquista un rigore sotto la curva nord. Lanciato da Strootman, salta Gabriel che lo atterra. Il portiere, essendo l’attaccante in posizione defilata, prende solo il giallo. E il gol: Strootman lo spiazza e firma il 2 a 1 al sesto. Ljajic invita al tiro Gervinho, anticipato però da Emanuelson. Al diciannovesimo Garcia fa entrare Totti: fuori Destro, ormai stanco. Allegri, prima di essere espulso al minuto 28 per proteste, decide di mettere un’altra punta: ecco Matri per Poli. Balotelli, nervosissimo anche per i continui cori offensivi e per qualche ululato dai tifosi giallorossi (lo speaker del Meazza ha chiesto di astenersi, pena la sospensione del match), è utile nell’azione del pari, facendo sponda: Muntari segna di destro, con Dodò in ritardo nella chiusura. La Roma chiude all’assalto. E resta imbattuta: nel recupero Balotelli spreca il tiro da tre punti. Troppi per questo Milan che ha vinto solo una delle ultime otto gare.

Settore Ospiti Roma


"Il Giudice sportivo
letta la relazione dei collaboratori della Procura federale relativa alla gara soc. Milan – soc. 
Roma del 16 dicembre 2013 nella quale, tra l’altro, si attesta che “alle ore 20:23 la maggioranza 
dei circa 1.700 sostenitori (il numero dei tifosi è stato fornito dalla Polizia di Stato) della soc. 
Roma che occupavano la parte centrale del – Settore Ospiti- denominato – Terzo Anello Verde 
Curva Nord- intonava a gran voce per due volte il coro – Rossoneri squadra di neri – che veniva 94/289 
percepito distintamente dai collaboratori…………che al momento della sua esecuzione erano 
posizionati all’interno del recinto di giuoco all’altezza della linea mediana…………….Buona 
parte della suddetta tifoseria cantava nuovamente all’11° p.t. ed all’8° s.t. il coro, replicato due 
volte in ogni occasione, - Rossoneri squadra di neri-………….All’8° p.t. la maggioranza dei 
circa 1.7000 tifosi romanisti indirizzava per alcuni secondi numerosi ed intensi – Buuu- verso il 
calciatore della soc. Milan Sig. Mario Balotelli (n. 45) in occasione di un calcio di punizione 
battuto dallo stesso fuori dall’area di rigore della squadra romanista. Tali urla venivano sentite 
distintamente dai collaboratori……………collocati all’interno del recinto di giuoco 
rispettivamente accanto alla panchina aggiuntiva della soc. Milan (lato – Curva Nord-), 
all’altezza della linea mediana delle terreno di giuoco e accanto alla panchina aggiuntiva della 
soc. Roma (lato – Curva Sud-)………………..Al 12 s.t. la quasi totalità dei circa 1.700 
sostenitori della soc. Roma rivolgeva per alcuni secondi copiosi e sonori –Buuu- nei confronti del 
calciatore della soc. Milan Sig. Mario Balotelli (n. 45) in concomitanza di un fallo di giuoco 
commesso dallo stesso………..Le grida e il coro in questione venivano udito chiaramente dagli 
scriventi delegati………..che al 12° del s.t. si trovavano all’interno del recinto di giuoco

Delibera: 

1. di sanzionare la soc. Roma con l’ammenda di € 50.000,00 e con l’obbligo di disputare una 
gara con il settore denominato “Curva Sud” privo di spettatori; 
2. di disporre ex art. 16, n. 2 bis CGS la revoca della sospensione dell’esecuzione della 
sanzione deliberata con CU 63 del 21 ottobre 2013 in riferimento alla gara soc. Roma – soc. 
Napoli del 18 ottobre 2013."

QUESTO ASSURDO PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE SPORTIVO TOSEL E' STATO SUCCESSIVAMENTE SOSPESO PER INDAGINI PIU' APPROFONDITE.

Il coro "Rossoneri carabinieri" viene incredibilmente scambiato per "Rossoneri squadra di neri" e i soliti "buu" di antipatia nei confronti di Balotelli vengono ancora una volta trasformati in cori razzisti. 

lunedì 16 dicembre 2013

AS Roma - Fiorentina 2-1

ROMA-FIORENTINA 2-1


ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (57' Destro) (90' Bradley), Ljajic (71' Taddei), Gervinho.
A disp.: Lobont, Skorupski, Burdisso, Romagnoli, Jedvaj, Torosidis, Marquinho, Ricci, Totti, Borriello. All. Garcia.

FIORENTINA: Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Pasqual; Ambrosini (77' Joaquin), Aquilani (71' Pizarro), Borja Valero; Cuadrado, Rossi, Vargas (86' Matos).
A disp.: Munua, Lupatelli, Roncaglia, Marcos Alonso, Compper, Wolski, Mati Fernandez, Ilicic, Olivera, Rebic. All. Montella
Arbitro: Orsato di Schio. Assistenti: Di Fiore e Tonolini. IV uomo: Stefani. Assistenti di porta: Russo e Peruzzo.

Reti: 7' Maicon, 30' Vargas, 67' Destro
Ammoniti: 15' Ambrosini, 17' Rodriguez, 62' Neto, 93' Cuadrado (F),  59' De Sanctis, 68' Destro, 69' Castan (R).
Espulso: Pjanic all'87' per doppia ammonizione.
Spettatori: 49.318 (1500 Fiorentini).

MIGLIORI: Maicon, Destro, Gervinho

PEGGIORI: Pjanic, Ljajic, Florenzi


Dopo quattro pareggi consecutivi, all"Olimpico la squadra di Garcia torna alla vittoria in una partita difficile, intensa ed emozionante. 
Apre le marcature Maicon al 7" , la Fiorentina replica con Vargas al 29" e poi scatta la festa per Mattia Destro, entrato in campo al 13" del secondo tempo e già a segno al 22", per un ritorno dopo molti mesi di assenza che si rivela decisivo per il morale e per il risultato. Nel finale l"espulsione di Pjanic costringe Garcia a sostituire Destro con Bradley, mentre Totti non guadagna ancora il campo. Con questo risultato la Roma agguanta il record di miglior avvio di campionato di sempre, con 15 incontri senza sconfitte.

Non sta nella pelle dalla gioia Mattia Destro, il centravanti della Roma tornato dopo un infortunio che ne ha messo in dubbio perfino la carriera: «Sono stato fuori troppo tempo, non ce la facevo più, ora tutto è alle spalle, giocare è stato stupendo. Abbiamo fatto una grandissima partita contro una grandissima squadra. La Roma c"è, posso dire che non smetteremo mai di lottare».

Il successo lancia la squadra di Garcia a quota 37, a 3 lunghezze dai bianconeri. La Fiorentina, capace solo a tratti di esprimere il proprio gioco, resta a quota 27: per il team di Montella se ne va la chance di avvicinare il terzo posto.

I verdetti maturano al termine di una gara che propone un copione chiaro già dal semaforo verde. I primi 3 minuti propongono 2 occasioni: prima Neto deve uscire sui piedi di Ljajic, dall"altra parte De Sanctis blocca il sinistro al volo di Vargas. Lo 0-0 pare destinato a resistere pochi minuti e, in effetti, la partita si "stappà al 7". Gervinho, per distacco il migliore in campo, sfonda a sinistra e offre un pallone d"oro in mezzo. Florenzi non riesce a imbucare, ma Maicon rimedia e appoggia in rete il pallone dell"1-0.

La Roma continua a spingere e sfiora il raddoppio al 10". De Rossi, dopo la torre di Castan, colpisce di testa da due passi: Neto si salva con un miracolo. I viola sbandano senza trovare l«antidotò per Gervinho, che semina il panico con le sue accelerazioni. La Roma, padrona del match in avvio, rischia di complicarsi la vita al 21" con un folle disimpegno difensivo. Rossi si ritrova il pallone tra i piedi nell"area giallorossa e solo il salvataggio di Benatia evita il patatrac. La Fiorentina si scongela e comincia a gestire il possesso del pallone con maggiore continuità. Al 25" Vargas non inquadra la porta da 20 metri, ma al 29" aggiusta la mira e realizza l"1-1 sfruttando il capolavoro di Tomovic. Il serbo mette il turbo sulla fascia destra e mette a disposizione il pallone al limite dell"area: Vargas spara di sinistro e fa centro.

Il pareggio stordisce la Roma, che fatica a ritrovare la fluidità mostrata in avvio. I padroni di casa non trovano spazi e, prima dell"intervallo, si fanno vivi davanti solo su palla inattiva: Benatia colpisce di testa sul corner da destra ma spedisce sul fondo.

La ripresa si apre con un"azione simile, ma nell"area della Roma: Rossi gira, De Sanctis vigila. La porta giallorossa rischia grosso al 49" sul cross basso di Pasqual, il pallone sfila davanti alla linea ma nessun viola è puntuale all"appuntamento. I giallorossi si scuotono al 56", quando si accende di nuovo Gervinho. Sprint dell"ivoriano e rasoterra che Neto respinge, poi Ljajic cicca il tap-in.

La partita si infiamma e le occasioni fioccano. Aquilani spreca tutto dopo una percussione di Cuadrado, Ljiajc spara su Neto dopo l"ennesimo show di Gervinho e Strootman timbra il palo da 10 metri. Neto rimedia al 65" sul destro ravvicinato di Maicon ma deve alzare bandiera bianca subito dopo. Gervinho, sempre lui, serve il millesimo assist del suo match: sul pallone piomba il neoentrato Destro che, all"esordio stagionale, imbuca per il 2-1. La

Fiorentina cerca di replicare immediatamente con la punizione di Pasqual, De Sanctis vola e toglie il pallone dall"incrocio. La Roma si copre, lasciando la fase offensiva nei piedi di Gervinho. I viola si riversano nella metà campo avversaria ma vanno vicini al pareggio solo al 91". Rossi non trova il tempo per calciare, Castan lo stoppa e salva la vittoria mentre l"Olimpico tira un sospiro di sollievo.






Lancio di fumogeni tra Romanisti e Fiorentini in Curva Nord
Fiorentini

Il commento: "Torna alla vittoria la Roma, contro una bella Fiorentina. Orario della partita anomalo (12.30) e stadio semi pieno (soprattutto di occasionali). Gran bella Roma che parte forte spinta dalla Curva Sud e trova il gol del vantaggio, salvo poi farsi raggiungere qualche minuto dopo. Nel secondo tempo arriva la zampata di Mattia Destro al rientro dopo 5 mesi di infortunio. Daje Mattì!"

martedì 3 dicembre 2013

Atalanta - AS Roma 1-1

ATALANTA-ROMA 1-1

ATALANTA: Consigli; Scaloni (74' Lucchini), Cazzola, Canini, Del Grosso (30' Bonaventura); Brienza (65' Kone), Cigarini, Carmona, Brivio; Moralez; Denis.
A disp.: Polito, Sportiello, Lucchini, Nica, Giorgi, Bonaventura, Migliaccio, Baselli, Gagliardini, Kone, Pugliese, Livaja, Marilungo. All. Colantuono

ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Bradley, De Rossi (57' Ljajic), Strootman, Florenzi (88' Ricci), Gervinho, Marquinho (62' Pjanic).
A disp.: Lobont, Skorupski, Burdisso, Romagnoli, Jedvaj, Pjanic, Taddei, Ricci, Ljajic, Destro, Caprari, Di Mariano.  All. Garcia

Arbitro: Damato di Barletta. Assistenti: Bianchi e Grilli. IV uomo: Schenone. Assistenti di porta: Banti e Gervasoni.
Reti: 50' Brivio, 90' Strootman
Spettatori: 20.000 circa. (2.000 Romanisti)

MIGLIORI: Strootman, Dodò, Benatia

PEGGIORI: De Rossi, Florenzi, De Sanctis


La Roma prosegue la sua striscia di pareggi a Bergamo salendo a quota 4 di fila ma si consola con l'imbattibilità salvata proprio in extremis grazie a un gol al 90' di Strootman. La formazione di Garcia non ha brillato ma, se non altro, ha confermato di avere carattere. L'Atalanta a lungo ha cullato il sogno di diventare la prima squadra a battere in questa stagione la formazione capitolina ma si è arresa ad un finale arrembante dei rivali ai quali non ha saputo opporre soprattutto un'adeguata condizione atletica.

Per ridare brillantezza alla squadra, Garcia ha preferito tenere a riposo Pjanic e Ljajic, dando spazio ai "podisti" Bradley e Marquinho. Sul fronte opposto, viste le tante assenze, Colantuono ha stravolto l'Atalanta, cambiando per intero il reparto difensivo, con Cazzola inventato centrale e Scaloni inserito a destra. Inoltre ha inserito Brienza e Del Grosso a centrocampo per non perdere il duello sulle fasce.

La Roma ha tenuto, logicamente, il pallino del gioco ma ha faticato ad accelerare. La logica conseguenza è stata che solo con due conclusioni da fuori, di Marquinho e Strootman, ha spaventato Consigli. L'Atalanta non si è limitata a coprire gli spazi nella propria trequarti. Appena ha potuto è ripartita ma ha puntualmente sbattuto contro l'attenta retroguardia giallorossa. De Sanctis ha corso un solo brivido nel primo tempo: quando Benatia in scivolata, nel tentativo di opporsi a un tiro-cross in diagonale di Brienza ha colpito il palo alla sua destra.

Nella ripresa la Roma è tornata in campo intenzionata a cambiare passo ma a scombinargli i piani ha pensato De Sanctis con una papera clamorosa su un'innocua punizione di Brivio che, probabilmente, ha trovato lungo la traiettoria una zolla compiacente. L'Atalanta ha moltiplicato le forze, soprattutto nervose, ma non è bastato contro una formazione che, con gli ingressi di Pjanic e Ljajic ha decisamente innalzato il livello tecnico e d'inventiva.

La squadra giallorossa ha iniziato a chiudere nella propria trequarti gli avversari e dopo aver chiamato in causa Consigli con Strootman, Florenzi e Gervinho, ha meritatamente pareggiato, seppur all'ultimo minuto: Ljajic è andato via in serpentina in area sulla destra e ha centrato per Strootman che da due passi ha girato in rete. L'imbattibilità della Roma, dunque, è salva. Ma per restare in corsa per lo scudetto le servirà ritrovare ben altro passo.

Settore Ospiti Roma

La coreografia degli atalantini con un chiaro riferimento ai fatti di quest'estate




"Nel dopo partita gli ultrà nerazzurri hanno fatto esplodere una serie di bombe carta che hanno provocato la reazione dei romanisti: negli scontri con la forze dell'ordine feriti lievemente due steward dello stadio. 

Fino alle 17.50 era andato tutto bene allo stadio Comunale di Bergamo. Da quel momento un pomeriggio di sport si è trasformato in una serata ad alta tensione, con una serie di scontri tra ultrà e forze di polizia durati quasi un’ora, con un bilancio finale di due feriti lievi. E’ il triste –e prevedibile- epilogo di un’ Atalanta-Roma che ha messo sotto assedio per una domenica intera Bergamo, con 500 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri impegnati a presidiare la città.

Un piano che ha retto nel migliore dei modi fino a poco prima delle 18, quando una cinquantina di ultrà nerazzurri ha fatto esplodere una serie di bombe carta e di fuochi d’artificio in viale Giulio Cesare.
A quel punto il secondo blocco di tifosi romanisti –il primo fortunatamente era già partito con cinque pullman per la stazione- ha tentato di forzare il cordone di sicurezza delle forze dell’ardine. Si è arrivati così al pesante scontro, con lanci di bottiglie, aste di bandiere e petardi. Gli agenti hanno riposto con alcuni lacrimogeni per far indietreggiare i giallorossi. Il parapiglia ha coinvolto anche alcuni steward dello stadio che presidiavano i cancelli, con due feriti lievi.

Gli ultrà nerazzurri hanno poi aggirato lo stadio per comparire in via Marzabotto da dove sono fatte esplodere altre bombe carta. Anche qui, polizia e carabinieri sono riusciti a contenere l’offensiva."

Da BergamoNews

martedì 26 novembre 2013

Amedeo Amadei (Fornaretto)

A 92 anni è scomparso Amedeo Amadei, uno dei più grandi goleador della storia del calcio italiano. Il nome di Amadei è sempre stato identificato con quello della Roma, pur avendo giocato con notevole successo anche con Inter e Napoli.

La carriera di Amadei è un portento di precocità e, allo stesso tempo, di longevità agonistica: esordio in serie A a 15 anni, quasi vent’anni di carriera e in mezzo una guerra mondiale. Nato a Frascati, dove la famiglia gestiva un panificio, Amadei dopo aver letto l’annuncio su un giornale si presenta in bici con un amico ai provini della Roma. Il tutto a insaputa dei genitori. La Roma gli offre subito un posto in squadra. Offerta respinta dal padre che lo vuole impegnato nell’attività di famiglia assieme alle sorelle, ma sono proprio loro a farsi carico del lavoro aggiuntivo pur di consentire al fratello di coronare il suo sogno.
Il 2 maggio 1937 all’età di 15 anni “Fornaretto” Amadei esordisce in serie A con la Roma e una settimana dopo sigla il primo gol: primati tutt’ora ineguagliati (nove i giorni di differenza con Gianni Rivera che nel 1959 esordì in A con la maglia dell’Alessandria).

Nel 1938 Amadei viene ceduto in presto all’Atalanta, poi torna a Roma dove resterà sino al 1948. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale s’impone come l’incontrastato re di Testaccio (“l’ottavo di Re di Roma”), guidando nella stagione 1941-42 i giallorossi alla conquista del primo Scudetto con ben 18 reti in 30 partite. Viene anche squalificato a vita (e poi amnistiato) per un calcio all’arbitro (mai dato, ma si scoprirà solo più avanti) durante una sfida di Coppa Italia col Torino. Nel 1948 passa all’Inter, chiudendo la carriera in giallorosso con 116 gol (13 più del mitico Rodolfo Volk): segnature che per mezzo secolo gli assicurano il titolo di miglior goleador della storia romanista. Un primato eguagliato e superato solo negli anni Ottanta da Roberto Pruzzo (138) e più recentemente da Francesco Totti (285).

Amadei amava la Roma al punto da chiedere, inascoltato, all’Inter di non schierarlo contro la sua ex squadra. Nel biennio in nerazzurro Amadei conferma la sua media gol segnando 42 reti in 70 partite. Nel 1950 passa all’ambiziosissimo Napoli di Achille Lauro che negli anni successivi avrebbe portato al San Paolo anche lo svedese Jeppson (scomparso pochi mesi fa), per mettere in piedi una squadra da titolo. Coi biancoazzurri Amadei mantiene la media rispettabile di un gol ogni tre gare ma il titolo non arriva. Nel 1956 Lauro gli affida il ruolo di allenatore-giocatore per sostituire in panchina il tecnico Monzeglio (suo ex compagno alla Roma), allo scopo di raddrizzare una stagione partita con l’ambizione di competere per lo scudetto e che invece vede la squadra evitare di poco la retrocessione. Col campionato 1955-56 si chiude la ventennale carriera di calciatore di Amadei. Quella da allenatore non lo vedrà mai sulla panchina della Roma – grande rimpianto – ma solo su quelle di Napoli (sino al 1961 e premiato col Seminatore d’oro nel 1958) e Lucchese (nel 1963).


"Non potete pretendere che pugnali mia madre!" 

AS Roma - Cagliari 0-0

ROMA-CAGLIARI 0-0

ROMA:  De Sanctis; Maicon (81' Bradley), Benatia (90' Burdisso), Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (69' Borriello), Ljajic, Gervinho.
A disp.: Lobont, Skorupski, Burdisso, Jedvaj, Romagnoli, Bradley, Marquinho, Taddei, Ricci, Borriello, Destro, Caprari.
All. Garcia.

CAGLIARI: Avramov; Pisano, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Eriksson; Cossu (81' Cabrera); Sau (65' Pinilla), Ibarbo (93' Ariaudo).
A disp.: Adàn, Ariaudo, Avelar, Del Fabbro, Cabrera, Pinilla, Nenè, Ibraimi.
All. Lopez.

Arbitro: Celi di Bari. Assistenti: Giachero e Petrella.
Assistenti di porta: Baracani e Di Bello.
Note: recupero 1' nel primo tempo, 4' nel secondo tempo.
Spettatori: 39.000 (100 Cagliaritani)

MIGLIORI: Florenzi, De Sanctis, Benatia
PEGGIORI: Ljajic, Dodò, Borriello


La Roma non è più in testa alla classifica. Mai accaduto dall’inizio della stagione. Dopo tredici giornate, la Juventus campione d’Italia si riprende il primato. Il vantaggio è minimo: 1 punto. Ma Garcia, pur restando l’unico tecnico imbattuto del campionato, non può negare la flessione: quello con il Cagliari è il terzo pari di fila. I bianconeri in tre gare hanno recuperato 6 punti e ora sono davanti.

La novità è, però, nel punteggio: per la prima volta i giallorossi non segnano. Il portiere Avramov è il migliore in campo, con interventi spettacolari e decisivi; Gervinho, di nuovo titolare, prende il palo. Ma la Roma sembra stanca. Garcia utilizza sempre gli stessi giocatori, non avendo ricambi nei ruoli che contano. Basta pensare che quando esce Maicon, entra Bradley per fare il terzino destro (Torosidis è infortunato). L’assenza di Totti, ormai fuori dal 18 ottobre, pesa: senza il capitano, 4 gol in 5 partite. Proprio nella notte dedicata al fornaretto Amadei, centravanti dello scudetto del ’42. Ljajic non si accende e Borriello, entrato nella ripresa, sembra il centravanti meno adatto per il gioco del tecnico francese. Gervinho dura un tempo. Anche Pjanic e Strootman stentano. De Rossi, a centrocampo, non basta.

Il più bravo, alla fine, è De Sanctis, con due parate che incidono sul risultato. Il Cagliari, dopo due successi consecutivi all’Olimpico, stavolta si deve accontentare del pari. E per la prima volta in questo torneo non subisce reti. La Roma, invece, può essere soddisfatta di avere 7 punti di vantaggio sull’Inter quarta. Il distacco conta per il salire sul podio per la prossima Champions.




CURVA SUD
Cagliaritani

Il commento: "Innanzitutto auguro alla Sardegna di riprendersi presto dopo la terribile alluvione che nei giorni scorsi ha compiuto una vera e propria strage. Detto questo, terza pareggio di fila, che ancora una volta ci va stretto. Tante, tantissime occasioni, ma zero gol, si sente la mancanza di un vero centravanti e si sente anche la mancanza di Totti. Ora siamo a -1 dalla Juve, non dobbiamo smettere di credere in questo sogno. FORZA ROMA!"

sabato 16 novembre 2013

Statistiche AS Roma alla 12^ giornata

Vittorie: 10
Pareggi: 2
Sconfitte: 0
Gol fatti: 26
Gol subiti: 3
Miglior marcatore: Florenzi (4)
Altri marcatori: Gervinho, Ljajic, Pjanic, Totti (3) 
Miglior assistman: Totti (6)
Possesso palla: 58,0 %
Passaggi riusciti: 86,6 %
Quota campione d'inverno: 2,50


AS Roma - Sassuolo 1-1

ROMA-SASSUOLO 1-1

ROMA: De Sanctis; Maicon, Castan, Burdisso, Balzaretti; Pjanic (75' Caprari), De Rossi, Strootman; Florenzi (83' Marquinho), Borriello (32' Bradley), Ljajic. A disp.: Lobont, Skorupski, Dodò, Romagnoli, Jedvaj, Torosidis, Bradley, all. Garcia

SASSUOLO: Pegolo; Antei, Bianco, Acerbi; Gazzola (71' Kurtic), Marrone, Magnanelli (76' Zaza), Longhi; Berardi, Floro Flores, Missiroli (63' Farias).
A disp. Pomini, Rosati, Rossini, Ziegler, Schelotto, Kurtic, Chibsah, Laribi, Zaza, Alexe, Masucci, Farias.
All.: Di Francesco.

Arbitro: Giacomelli di Trieste.
Assistenti: Crispo e Nicoletti. IV uomo: Passeri.
Assistenti di porta: Mazzoleni e Maresca.
Reti: 19' Longhi (aut., R), 94' Berardi (S)

Ammoniti: Strootman, Ljajic (R) , Magnanelli, Floro Flores, Berardi, Kurtic (S)
Spettatori: 46.000 (200 sassuolesi)


La Roma viene fermata 1-1 dal Sassuolo all'Olimpico. In pieno recupero un gol di Berardi (irregolare per un precedente fallo su Bradley) regala il punto alla squadra di Di Francesco, dopo lo svantaggio nel primo tempo arrivato per un'autorete di Longhi. Secondo pari consecutivo, il primo in casa, per i giallorossi dopo quello contro il Torino. Arriva anche il primo gol subìto all'Olimpico per la squadra di Garcia che, senza Borriello ko per infortunio, nel secondo tempo crea molte occasioni soprattutto con Ljajic, ma non riesce a trovare il gol del raddoppio. 

Dopo l'esperimento di Torino la Roma ritrova Pjanic in mediana con De Rossi e Strootman, a completare il centrocampo "formula vincente" dei giallorossi. In avanti Garcia si affida dal primo minuto a Ljajic, Borriello e Florenzi. Per il Sassuolo in attacco confermatissimo Berardi dopo la tripletta alla Sampdoria. Con lui Floro Flores. Ma nella sfida dell'Olimpico il dato che incuriosisce è soprattutto legato alle difese. Si affrontano, infatti, la migliore e la peggiore del campionato: la Roma con 2 reti al passivo, e il Sassuolo con 27 gol subiti. La squadra di Di Francesco, ex di giornata, parte senza grandi timori reverenziali, e cerca di farsi vedere in avanti con alcune interessanti conclusioni da fuori. Sempre attento De Sanctis, ben protetto da Burdisso e Castan (assente Benatia per squalifica). In fase offensiva i giallorossi si fanno vedere soprattutto sfruttando le incursioni sulle fasce, con Borriello che si allarga sulla sinistra e crea spazio per gli inserimenti dei centrocampisti. Il Sassuolo sembra andare in affanno quando la Roma manovra in velocità, e fatica soprattutto a contenere un Pjanic particolarmente ispirato. La gara resta sostanzialmente in equilibrio, ma quando i padroni di casa spingono con maggiore convinzione riescono a trovare il vantaggio. 

Pegolo si supera su una conclusione ravvicinata di Balzaretti, ma non può nulla sullo sfortunato rinvio di Longhi che deposita la palla nella propria porta. Il Sassuolo prova a reagire, ma paga spesso la differenza tecnica con i giallorossi. Gli ospiti riescono, comunque, a tenere bene il campo, e provano ad approfittare dei pochi spazi concessi dalla squadra di Garcia. Alla mezz'ora la Roma perde Borriello che, toccato duro, deve lasciare il campo. Al suo posto entra Bradley. I giallorossi tornano a farsi vedere in avanti nel finale, e sfiorano il raddoppio dopo una bella combinazione tra Pjanic e Ljajic che conclude sul primo palo ma trova Pegolo pronto alla deviazione. 

Ripresa con gli stessi 22 del primo tempo e con la Roma che alza il ritmo alla caccia del raddoppio. Ci prova Ljajic con un'incursione nell'area avversaria, ma viene fermato da una spallata di Marrone. Per l'arbitro Giacomelli è tutto regolare. La Roma insiste e sempre Ljajic non arriva di poco su un bel cross di Maicon. Il serbo è decisamente più in palla rispetto ai primi 45' di gioco, e va nuovamente molto vicino al gol con un tocco ravvicinato sul quale è ancora decisivo Pegolo. Il Sassuolo soffre il forcing giallorosso, e Di Francesco prova a inserire forze fresche con Farias per Missiroli e poi Kurtic per Gazzola. La Roma, però, resta in pressione, ed è sempre Ljajic a sfiorare il raddoppio con un tiro rasoterra sul quale salva ancora Pegolo. Poco dopo il serbo va nuovamente giù dopo un contatto in area, e viene ammonito per simulazione. Il gol della sicurezza non arriva, e Garcia prova la carta Caprari al posto di Pjanic. Nel Sassuolo entra Zaza al posto di Manganelli.Nei giallorossi spazio anche a Marquinho per Florenzi, con Gervinho che resta in panchina. 

Col passare dei minuti comincia ad affiorare la stanchezza e il Sassuolo per poco non approfitta di un errore di Burdisso in disimpegno. A salvare il risultato per la Roma è De Sanctis che si oppone alla conclusione a botta sicura di Floro Flores. Sul fronte opposto, invece, è Pegolo a vincere nuovamente il duello con Ljajic che questa volta non è perfetto nella conclusione. La porta del Sassuolo sembra stregata per l'ex attaccante della Fiorentina e per la Roma che, in pieno recupero, subisce il pareggio-beffa del Sassuolo: è Berardi a trovare il gol dell'1-1 con una bordata dal limite dopo una mischia in area nel quale c'è un fallo ai danni di Bradley.

Tevere semi-piena
Curva Nord e Settore Famiglie esauriti
15 anni Irish Clan AS Roma
Sassuolesi

Il commento: "Altro pareggio, che però rode di più rispetto a quello di Torino. I presupposti per una larga vittoria c'erano tutti, ma la Roma senza Totti e Gervinho non è concreta in attacco e senza Benatia in difesa scricchiola un po'. Restiamo in vetta anche se la Juve si avvicina (-1). SEMPRE FORZA ROMA! DAJE!"

lunedì 4 novembre 2013

Torino - AS Roma 1-1

TORINO-ROMA 1-1

TORINO (4-4-2): Padelli; Darmian, Glik, Moretti, D'Ambrosio; Cerci (dal 44' s.t. Maksimovic), Gazzi, Basha, El Kaddouri (dal 30' s.t. Bellomo); Meggiorini, Barreto (dal 14' s.t. Immobile). (Gomis, Berni, Bovo, Masiello, Pasquale, Brighi). All. Ventura.

ROMA (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia (dal 28' s.t. Marquinho), Burdisso, Balzaretti; Bradley, De Rossi, Strootman; Florenzi (dal 42' Dodò), Borriello (dal 22' s.t. Ljajic), Pjanic. (Lobont, Skorupski, Jedvaj, Torosidis, Romagnoli, Taddei, Caprari, F. Ricci, Di Mariano). All. Garcia.

ARBITRO: Banti di Livorno.
MARCATORI: Strootman (R) al 28' p.t.; Cerci (T) al 18' s.t.
NOTE: spettatori 16.276 (2000 Romanisti), incasso 311.141 euro. 

MIGLIORI: Pjanic, Strootman, De Sanctis

PEGGIORI: Borriello, Maicon, Marquinho


Si ferma a Torino la folle corsa della Roma. Proprio un ex giallorosso, Cerci, firma il gol che interrompe l’imbattibilità di De Sanctis (744’) e la striscia record di dieci vittorie consecutive. La squadra di Garcia torna a casa delusa e in polemica con l'arbitro Banti, reo di non aver concesso ai romanisti un rigore su Pjanic al 27' della ripresa sull'1-1. In vantaggio nel primo tempo con Strootman, la Roma questa volta non è riuscita a mantenere il risultato fino alla fine. Merito soprattutto della squadra di Ventura, che nella ripresa è cresciuta molto meritando il pareggio. In attesa dello scontro diretto di domenica prossima, Juve e Napoli sono ora a -3 dalla capolista. 

Tante, forse troppe, le difficoltà per Garcia contro i granata. Alle assenze di Totti, Gervinho e Destro in attacco, questa volta si è aggiunta anche quella di Castan al centro della difesa. Rispetto alla formazione schierata contro il Chievo, il tecnico rivoluziona la difesa per tre quarti. Fuori Torosidis, Dodò e soprattutto il centrale, rientrano dal 1’ Maicon, Balzaretti e il ‘debuttante’ Burdisso (ultima partita contro la Lazio nella finale di Coppa Italia). La sorpresa principale Garcia la riserva però per l’attacco, dove Ljajic non parte titolare. Il tecnico giallorosso preferisce coprirsi più del solito, mettendo in campo un tridente con Borriello punta centrale e Florenzi e Pjanic a supporto. Con De Rossi e Strootman, quindi, c’è Bradley a completare il trio di centrocampo. L’americano, jolly vincente di Udine, ripaga la fiducia correndo e sacrificandosi per tutto il campo. Il Torino, invece, è soprattutto Alessio Cerci. L’ala granata, a suo agio nel 4-2-4 impostato da Ventura, crea spazi e occasioni mettendo in grande difficoltà Balzaretti nell’uno contro uno per tutta la gara. 

Il Toro, partito veloce e aggressivo, con il passare dei minuti lascia metri e gioco alla Roma, ritirandosi nella propria metà campo. I giallorossi avanzano, mettono pressione alla difesa granata e al 28’ passano. Bellissima intuizione di Balzaretti sulla sinistra, Pjanic riceve palla e dal fondo trova in area Strootman per un comodo appoggio in rete. Lo schiaffo sveglia il Toro, trascinato dall’incontenibile Cerci. L’ex romanista le prova tutte: una punizione finita alta, un sinistro a giro che De Sanctis devia in angolo, per finire con una progressione che si lascia dietro quattro avversari prima di regalare a El Kaddouri una preziosa opportunità mal sfruttata dal belga-marocchino. 

Saltati i tatticismi iniziali, nella ripresa la gara è più aperta ed equilibrata. Il Torino chiede il calcio di rigore per un colpo di mano di Balzaretti in area sugli sviluppi in un angolo, ma Banti lascia correre. Inevitabilmente, aumenta anche il nervosismo. La Roma fa fatica a ripartire, Borriello non riesce a far salire la squadra e il Toro rinasce. Al 12’ De Sanctis vola per respingere uno spettacolare sinistro al volo di Meggiorini, ma al 18’ nulla può sull’inserimento sotto porta di Cerci. Garcia è preoccupato e cambia. Fuori Borriello, dentro Ljajic. Il ritmo del Toro è indemoniato, la Roma sbanda in un paio di occasioni e al 27’ perde anche Benatia per infortunio. Dentro Marquinho, De Rossi scala centrale al fianco di Burdisso. Poi l’episodio che fa infuriare i giallorossi. Pjanic entra in area granata e viene sgambettato. L’arbitro fa proseguire fra le proteste di Garcia e dei giocatori. Al 32’ un altro contatto sospetto Maicon-Bellomo al limite, ma anche in questo caso Banti decide di non intervenire. Il finale è tutto della Roma, ma il Toro regge l’urto e festeggia il punto come un’impresa.

Settore Ospiti Roma
Curva Maratona Torino
Il commento: "Ancora un'ottima prestazione della Roma, che però questa volta non va oltre al pareggio contro un Torino che gioca in 12 e le pesanti assenze di Totti, Gervinho e Castan. Per il resto, Roma ancora Capolista, a +2 su Juventus e Napoli, e a +16 sui laziesi."


sabato 2 novembre 2013

10 SU 10!


AS Roma - Chievo 1-0

ROMA-CHIEVO 1-0

Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Benatia, Castan, Dodò (65′ Balzaretti); Pjanic (81' Bradley), De Rossi, Strootman; Marquinho (58′ Florenzi), Borriello, Ljajic. A disp.: Lobont, Skorupski, Burdisso, Romagnoli, Jedvaj, Taddei, Ricci, Caprari, Di Mariano. All. Garcia

Chievo (3-5-2): Puggioni; Dainelli, Claiton (63′ Papp), Frey; Sardo, Bentivoglio (78' Acosty Boadu), Rigoni, Hetemaj, Dramé (66′ Estigarribia); Paloschi; Paloschi. A disp: Silvestri, Squizzi, Bernardini, Pamic, Improta, Sestu, Radovanovic, Ardemagni, Kupisz. All.: Sannino.

Arbitro: Peruzzo
Marcatori: 68′ Borriello
Ammoniti: Sardo, Dainelli, Hetemaj, Pellisier, Rigoni (C), Castan, Pjanic, Ljajic (R)
Spettatori: 44.151

MIGLIORI: Borriello, Florenzi, Pjanic

PEGGIORI: Dodò, Torosidis, Marquinho

Marco Borriello
Cade anche il limite estremo del mondo conosciuto al calcio italiano, cade anche l'ultima barriera che la storia aveva posto davanti alla Roma di Garcia, ancora una volta vincente. È la 'Decima', è il simbolo della rivoluzione giallorossa che non può chiamarsi fino in fondo tale se non la modifica, la storia, se non la cambia, se non la rinnova con colori diversi. Trenta punti su trenta, un orizzonte che mai nessuno aveva raggiunto: una realtà che stasera si fonde nell'epica, un confine oltrepassato sfidando ogni paragone e superato grazie a Borriello, eroe per una notte trionfale grazie al gol che abbatte il Chievo e che fa continuare la corsa a folle velocità dei giallorossi in testa al campionato. 

All'Olimpico c'è grande attesa, la Juve e il Napoli sono col fiato sul collo e non si può sbagliare. Garcia come annunciato fa turnover, Dodò e Marquinho in campo. Nel 3-5-2 di Sannino c'è Dainelli al centro della difesa ma non c'è Thereau, ultimo giustiziere dei giallorossi nella stagione precedente. Prima contro ultima, la squadra con la difesa più forte in Europa contro quella che ha segnato meno in trasferta, undici uomini contro un mondo giallorosso: sulla carta non c'è partita. Ma non c'era neanche nell'ultimo testacoda di Serie A, Napoli-Sassuolo. Si parte con Borriello, Marquinho e Strootman: di testa e di piede, la Roma inizia a cercare il gol. Funziona alla meraviglia il centrocampo di Garcia, anche perché il mandato tattico dei veronesi è chiarissimo: spazio concesso fino alla trequarti, poi barricate. E vista la diga gialla a difesa di Puggioni, continuano a piovere le conclusioni dalla distanza: Torosidis da destra, Strootman dal centro, Marquinho da sinistra ma l'equilibrio non si rompe. Tra un tiro e l'altro il Chievo costruisce la sua unica grande occasione: Sardo per Rigoni dal limite, finta di tiro e verticalizzazione per un Paloschi liberissimo in area, stop tanto facile quanto sbagliato e occasione che sfuma. Gialli per Sardo e Castan (salterà il Torino), sul fallo del brasiliano Paloschi va in gol a gioco fermo e in fuorigioco. Senza il genio di Totti la Roma cerca spazio con le ondate sulle fasce di Dodò e Torosidis che però si infrangono davanti al muro ospite eretto ai venti metri. Quando poi compare qualche incrinatura per qualche iniziativa personale si passa alle maniere forti: non punite quando Ljajic viene steso al limite dell'area, col giallo per Dainelli quando Borriello viene falciato. Ma anche i calci piazzati in questo primo tempo vanno a riempire la casella dei tiri non vincenti, intervallo a reti inviolate. E c'è chi parla già di troppi gufi, nella sera di Halloween. 

Si riparte, Ljajic prova subito lo spunto. Pjanic giù duro su Hetemaj: giallo anche per il bosniaco. Il Chievo continua a chiudersi e a lanciare lungo, passano i minuti e sale il nervosismo, le stoccate di Pjanic e De Rossi si infrangono sul muro di gomma del Chievo. Garcia smuove le acque: dentro prima Florenzi per l'ultima mezz'ora, poi Balzaretti per Dodò, iniezione di energia sui lati. E ancora una volta La mossa del tecnico francese si rivela semplice quanto vincente, perché al 23' è proprio Florenzi, più attaccante di Marquinho, che controlla in area e serve il pallone giusto a Borriello: Dainelli bruciato sul tempo e di rapina, furbizia e di testa arriva il primo gol stagionale del centravanti giramondo, mai troppo amato in giallorosso e che con questa maglia non andava a segno dal 2011. Il boato dell'Olimpico è inenarrabile, è il gol che alimenta un sogno tanto silente quanto coltivato. Volano gialli, Pellissier e Rigoni, mentre Garcia inserisce anche il talismano di Udine, Bradley. Il neoentrato Acosty prova a creare qualcosa per gli ospiti ma ormai il piano tattico del Chievo è troppo usurato per essere modificato in corsa, la capolista ha buon gioco a controllare senza problemi e ad andarsene ancora una volta, ancora in fuga, ancora vincendo: dove nessuna squadra italiana si era mai spinta prima.

Rudi Garcìa

"La morte non ha colori ne bandiere"
"La nostra bandiera d'amore, è il solco della tradizione!"
"Salviamo Campo Testaccio!"
CURVA SUD
Chievo
Il commento: "E sono 10!!!! DIECI!!! Record assoluto nella storia della Serie A! Partita difficile, con il Chievo che fa un catenaccio d'altri tempi. Ma alla fine la risolve il redivivo Borriello, DAJE COSI', FORZA ROMA!"

mercoledì 30 ottobre 2013

Nuovo stadio AS Roma

"Manca ormai poco alla presentazione ufficiale del progetto del nuovo stadio della Roma: dopo una serie di rinvii (inizialmente era prevista per la scorsa estate) James Pallotta dovrebbe togliere i veli all’idea che sarà alla base della nuova casa giallorossa. L’edizione odierna del quotidiano ‘Il Tempo’ svela che al rientro di Pallotta in Italia, ai primi di dicembre, dovrebbe essere pubblicamente mostrato il piano per la realizzazione dello stadio di proprietà della Roma e correda le proprie indiscrezioni con una serie di immagini. Lo stadio dei capitolini sarebbe ispirato, manco a dirlo, al Colosseo, uno dei maggiori simboli di Roma nel Mondo e sarebbe in parte finanziato dal colosso Nike.

L’azienda americana produttrice di abbigliamento sportivo, che dalla prossima stagione sarà il nuovo sponsor tecnico della Roma, dunque, si impegnerà a coprire parte dei costi per la realizzazione dello stadio e avrà diritto ovviamente, alla realizzazione di un mastodontico Nike Store. Per quel che riguarda lo stadio in se, l’aspetto ‘classico’ che richiama al Colosseo, sarà affiancato da alcune strutture tipiche degli stadi ‘a nido d’uccello’, necessarie per venire incontro alle tecnologie moderne e per essere uno stadio moderno in tutti i sensi. Il progetto è dell’americano Dan Meis, architetto che realizzato il disegno dello stadio della Roma nel suo studio di Los Angeles. La collocazione sarà nella zona di Tor di Valle (Roma Sud), a due passi dal centro della capitale e nella zona in cui un tempo correvano i cavalli del trotto romano, poi traslocati all’ippodromo delle Capannelle.

Tutto bello fin qui, non fosse altro che la pubblicazione di indiscrezioni e immagini da parte del ‘Tempo’, ha mandato su tutte le furie la Roma: ‘Retesport’ ha reso noto che a Trigoria hanno preso l’articolo con molto fastidio, addirittura rabbia. Il club capitolino, conferma sì le somiglianze con il Colosseo, ma puntualizza che il disegno mostrato dal quotidiano è solamente dimostrativo ed orientato agli sponsor, mentre il progetto vero e proprio sarà tutt’altro."

Il presunto progetto del nuovo stadio

Udinese - AS Roma 0-1



UDINESE-ROMA 0-1 (9 SU 9!!!)

UDINESE (4-4-1-1): 30 Kelava; 75 Heurtaux (75' Basta), 5 Danilo, 4 Naldo, 34 Gabriel Silva; 37 Pereyra, 66 Pinzi, 7 Badu, 21 Lazzari (85' Maicosuel); 9 Muriel; 10 Di Natale A disp.: 99 Benussi, 1 Brkic, 6 Bubnjic, 27 Widmer, 19 Douglas Santos, 3 Allan, 52 Merkel, 32 Bruno Fernandes, 17 Lopez, 13 Ranegie All.: Francesco Guidolin

ROMA (4-3-3): 26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Castan, 42 Balzaretti; 16 De Rossi, 6 Strootman, 15 Pjanic (67' Torosidis); 8 Ljajic, 88 Borriello (77' Bradley), 24 Florenzi (61' Marquinho) A disp.: 1 Lobont, 28 Skorupski, 29 Burdisso, 46 Romagnoli, 33 Jedvaj, 3 Dodò, 94 Ricci, 11 Taddei, 18 Caprari All.: Rudi Garcia

ARBITRO: Bergonzi di Genova ASSISTENTI: Galloni e Vuoto
MARCATORI: 82' Bradley (R)

AMMONITI: 10' Maicon (R), 19' Muriel (U), 23' De Rossi (R), 38' Florenzi (R), 40' Heurtaux (U), 86' Pereyra (U), 93' Pinzi (U), 93' Marquinho (R)
ESPULSI: 65' Maicon (R)
SPETTATORI: 19.000 (3.000 Romanisti)

MIGLIORI: Benatia, Bradley, Strootman

PEGGIORI: Maicon, Ljajic, Borriello

DAJE ROMA!!!
La Roma suona la nona. I giallorossi passano per 1-0 sul campo dell"Udinese e continuano la marcia trionfale in vetta alla classifica. In inferiorità numerica nell"ultima mezz"ora per l"espulsione di Maicon, la formazione di Garcia sfonda all"82" con il gol del neoentrato Bradley: nona vittoria in 9 giornate e la Roma vola a 27 punti. L"Udinese rimane a quota 10 incassando una sconfitta immeritata. I friulani non raccolgono nulla nel match cominciato con il piede sull"acceleratore.. Muriel scappa in contropiede e dal limite dell"area lascia partire un rasoterra angolatissimo: palo pieno. Dopo il pericolo scampato, la Roma prova a prendere in mano il match affidandosi soprattutto all"energia di Maicon, che comincia a spingere sulla fascia destra. I padroni di casa concedono pochissimo e si affidano alle accelerazioni delle punte. Muriel e Di Natale dialogano al 19", il numero 10 va al tiro ma la conclusione è debole e centrale, De Sanctis non ha problemi a bloccare. Dall"altra parte, Kelava è inoperoso fino al 36", quando devia oltre la traversa un colpo di testa di Borriello. È molto più pericolosa l"azione che l"Udinese imbastisce al 38" con l"imbucata di Muriel per Gabriel Silva, che evita l"uscita di De Sanctis e scodella verso la porta: solo il prodigioso intervento di Castan salva la porta capitolina. In avvio di ripresa la Roma si presenta con atteggiamento più propositivo e si fa vedere davanti con Pjanic e Maicon, i ispirati tra gli uomini di Garcia.

Il brasiliano, però, rovina la sua prestazione con un"ingenuità al 65": già ammonito, stende Badu a centrocampo e viene espulso. In inferiorità numerica, Garcia si copre inserendo Torosidis al posto di Pjanic. L"Udinese riprende vigore e si riversa in avanti a caccia del gol. Al 70" Di Natale spara da 20 metri, Castan ci mette il piede e il pallone sfila a pochi centimetri dal palo. La Roma si assesta e sembra intenzionata a difendere il pareggio. Garcia getta nella mischia Bradley al posto di Borriello e proprio il centrocampista statunitense si trasforma nel match winner all"83". Strootman costruisce, l"americano è preciso dal limite dell"area: piatto destro, palla nel sacco e la Roma vince 1-0.

Al ritorno a Roma, migliaia di tifosi in festa hanno accolto la capolista!

Il Corriere dello Sport
De Sanctis esulta con i tifosi giallorossi
Settore Ospiti Roma


Il commento: "Che dire... 9 su 9... questo è un sogno, dopo il 26 Maggio nessuno se lo sarebbe aspettato, e invece questa Roma sorprende tutti, battendo anche l'Udinese in casa, in 10 contro 11. (L'Udinese non perdeva in casa dal 2 Settembre 2012). FORZA MAGICA ROMA!"