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venerdì 14 dicembre 2012

Roma-Palermo 4-1

Aspettando il derby di domenica, il miglior attacco del campionato, 26 reti, fa grande la Roma: il 4 a 1 contro il Palermo è successo utile per voltare pagina dopo due sconfitte di fila e preparare con più serenità la sfida con la Lazio.Totti dà ancora spettacolo, Osvaldo tira fuori il mitra, Lamela resta capocannoniere del gruppo e anche Destro, entrato per il capitano, si sblocca, ma per esultare, liberandosi della maglia, prende il rosso e perde la gara più attesa.

La grande serata delle punte, tutte a segno come vuole il copione di Zeman, serve alla Roma, finalmente continua e concentrata, non solo per migliorare la classifica, sesto posto e a due punti dalla Lazio quinta. Conta anche come messaggio per il suo pubblico deluso e amareggiato dal percorso incerto in questa stagione. La Sud, all’inizio, fischia Tachtsidis e un po’ il tecnico di Praga, ma si rivolge soprattutto alla squadra, con uno striscione: continuate ad umiliare questa maglia e chi l’ama, la nostra pazienza dura un’altra settimana. C’è affetto solo per Totti che ci mette ancora la faccia, proprio come a Parma dopo la sconfitta di mercoledì sera, ma in questa circostanza sul campo. Per due volte, nell’azione del gol del vantaggio, usa la testa per sbloccare la gara delicata contro il Palermo, su cross di Piris dalla destra. Il portiere Ujkani vola sul primo tentativo e la palla colpisce il palo, ma il capitano, con il secondo tocco, fa centro: 1 a 0 all’undicesimo e rete numero 219 in serie A per Totti e quarta in questo torneo.

Il gol restituisce fiducia alla Roma che, dopo una partenza lenta e timida, si sistema meglio e va a colpire il Palermo di Gasperini che, penultimo in classifica, dimostra di essere fragile e disordinato. Zeman, rispetto alla gara di Parma, inizia con quattro titolari diversi: il portiere Goicoechea, sicuro e reattivo, il senatore Burdisso, il recuperato Balzaretti e il regista Tachtsidis che piace tanto al tecnico e non alla gente. Stekelenburg è indisponibile, mentre De Rossi, con una caviglia dolorante, va in panchina, dopo aver chiesto di essere comunque convocato. Castan resta a guardare: pure lui non sta bene.

Piris, a destra, affonda con convinzione, va meglio di Balzaretti che a sinistra è fiacco e impreciso. Bradley e Florenzi aiutano Tachtsidis e spesso vanno ad assistere gli attaccanti. Lamela è con Totti il più vivace, ma Osvaldo è assatanato. Sul lancio di Piris va a disturbare il portiere Ujkani che, al momento della presa, riceve la spinta del compagno Munoz. Il centravanti, al trentunesimo, segna a porta vuota e corre sotto la Sud per festeggiare il 2 a 0 e la sua sesta rete in campionato.

Gasperini fa uscire Pisano, dentro Bertolo. Ma ormai c’è solo la Roma che prova a riconquistare i trentamila dell’Olimpico e ci riesce con qualche azione spettacolare. Osvaldo da sinistra per Totti: destro al volo ma largo. Applausi comunque per il capitano. Come per Lamela, scatenato in contropiede: Ujkani devia in angolo il solito sinistro a giro dell’argentino. Prima dell’intervallo, destro di Kurtic e risposta di Goicoechea.
La Roma prosegue l’esibizione anche nella ripresa, creando diverse chance: Burdisso, colpo di testa su corner di Totti, non può esultare solo perché Ujkani si supera, Osvaldo, di sinistro su lancio del capitano, calcia fuori e Lamela va vicino al gol più volte. L’argentino lo troverà al ventiquattresimo, chiudendo l’azione più zemaniana della serata. Verticalizzazione di Totti per l’inserimento in area di Tachtsidis che appoggia da sinistra a destra per Lamela che firma la settima rete in questo torneo a porta vuota. Standing ovation per Totti che lascia il posto a Destro che segna al trentacinquesimo il suo primo gol in giallorosso, saltando anche Ujkani su imbucata di Lamela, ma si fa cacciare ingenuamente perché si leva la maglia e prende in sette minuti il secondo cartellino giallo. Entra bene Pjanic per Lamela, in precedenza spazio anche a Marquinho per Florenzi. Nel finale la rete di Ilicic, da annullare per precedente fallo su Burdisso. Si arrabbia solo l’argentino, gli altri già pensano alla Lazio.

La Curva Sud

La Curva Sud

Striscione

TIFO ROMA: (preso da www.asromaultras.org)
"La Roma non va granché e si ritorna allo stadio di un tempo, con più o meno 30mila spettatori allo stadio. Curva Sud piena, Tevere piena per 1/5, settore famiglie deserto,Nord semivuota e Monte Mario spettrale. Si inizia con uno striscione ultimatum srotolato in una Curva Sud che fa le prove canore per il derby di domenica."


Parma-Roma 3-2


La Roma ci è cascata ancora. Il copione non è proprio quello andato in scena all'Olimpico con l'Udinese domenica scorsa ma per l'ennesima volta la squadra di Zeman non sa amministrare il vantaggio e lascia altri tre punti per strada. Sotto il diluvio del Tardini, con il campo nella ripresa trasformato in piscina, incassa la quarta sconfitta stagionale ed altre tre reti.

Con il Parma non perdeva addirittura dal 2005 e nelle ultime sei sfide al Tardini aveva concesso ai padroni di casa solo la gioia di un gol. Ieri sera tutto diverso, tutto sbagliato, tutto da rifare. Con quelle incassate la Roma consolida il primato di difesa più perforata del campionato, 19 reti in tutto. Ed è un primato tristemente meritato visti gli errori di ieri sera, anche se a centrocampo Bradley e Florenzi hanno aiutato più di tanto.

L'assenza di Tachtsidis, sostituito in cabina di regia da Bradley, si è fatta sentire e a fermare gli avversari non ci ha pensato praticamente nessuno. L'attacco invece, come al solito, c'è. Totti è l'ultimo a cedere agli avversari e regala al 20' del secondo tempo anche l'illusione della rimonta. Semplice illusione, visto che il Parma alla fine ha vinto, e con merito. Il 3-5-2 di Donadoni non solo ha saputo reagire al vantaggio romanista, ma ha espresso buon gioco sfiorando il quarto gol almeno in tre occasioni. Bene negli emiliani Belfodil, Paletta, Biabiany, nonostante la sua velocità non sia stata aiutata dal campo pesante, e Parolo.

Parte forte la Roma anche se il gol arriva grazie ad un erroraccio della difesa avversaria, non tanto per una magia del tridente offensivo giallorosso. All'8' minuto di gioco Totti ha fatto scivolare in mezzo all'area un pallone lento ed innocuo, Zaccardo, non in serata di grazia, ha respinto dritto dritto su Lamela con il sudamericano che, da quella posizione, ha avuto gioco facile a mettere in rete. Al 16' il pubblico del Tardini ha temuto che la serata oltre di pioggia fosse anche stregata. Amauri, dopo un contrasto in area avversaria, ha dovuto lasciare il campo per una botta al volto, costati quindici punti di sutura alla bocca. Al suo posto è entrato Belfodil e Donadoni ha azzeccato la mossa. Il francese ha rimesso il Parma in carreggiata al 34' quando, su lancio lungo dello stesso portiere Mirante, ha gelato la difesa avversaria: prima ha spinto all'errore Castan e Dodò poi ha addomesticato il pallone e ha infilato Stekelenburg in uscita.

Tre minuti ed il Parma ha replicato. Questa volta c'è stato lo zampino di Biabiany che è volato sulla fascia sinistra seminando tutti gli avversari, il suo cross in area sul secondo palo è finito fra Belfodil e Parolo, quest'ultimo prima si è fatto fermare la conclusione da una pozzanghera, poi ha ribadito in rete senza che nessun difensore avversario intervenga. Ad inizio ripresa Zeman ha dovuto inserire Goichoecea al posto di Stekelenburg infortunato ma il campo ormai si è trasformato in una piscina.

La palla non rotola più. Più che correre si è pattinato, ne sa qualcosa al 26' Acquah quando è franato su Castan in area di rigore. L'arbitro Damato non ha sbagliato e ha concesso il calcio di rigore. Sul dischetto è andato Totti che si fa parare la conclusione da Mirante ma sulla ribattuta il capitano giallorosso è andato a segno. Potrebbe essere un segnale per i giocatori della Roma, è restato tale anche se i padroni di casa restano in dieci uomini a cinque minuti da termine per l'espulsione di Belfodil. Gli emiliani resistono e portano a casa la terza vittoria consecutiva. Ora sono quinti in classifica, la Roma di Zeman è un punto ed una posizione più indietro.

parma-ROMA 3-2: Lamela (R); Belfodil (P), Parolo (P), Zaccardo (P), Totti (R)

Tifosi della Roma presenti al Tardini.



giovedì 13 dicembre 2012

Roma-Udinese 2-3


Roma da incubo all'Olimpico. Parte bene con la doppietta di Lamela e sfiora il terzo gol. Poi frena e Domizzi trova il gol del 2-1. La frenata diventa un black out: l'Udinese rimonta e vince: 2-3.

Erik Lamela (8)
La Roma parte bene. Bella giocata tutta di prima della formazione giallorossa con Osvaldo che scambia in area con De Rossi. Colpo di testa da distanza ravvicinato del bomber azzurro e gran parata d'istino dell'estremo friulano. Poco dopo, gran botta dal limite di Lamela deviata in angolo. Bella Roma in avvio, concentrata e determinata. Udinese schiacciata nella sua metà campo. 14° cross di Pereyra dal fondo di destra, palla direttamente tra le braccia di Stekelenburg. Poco prima sugli sviluppi del corner, Tachtsidis prova la girata al volo di sinistro: fuori. 19° azione parte da Totti, cross di Dodò perfetto per Lamela che devia di testa di poco a lato. Grandissima occasione per la Roma, Totti applaude Dodò. Lamela: Roma in vantaggio. Un minuto dopo ancora Lamela: 2-0. Azione travolgente della Roma con Osvaldo che prova l'imbeccata al centro dell'area per Pjanic, Coda intercetta, ma il pallone termina sui piedi di Lamela che dal fondo di sinistra (quasi sulla linea) finta il passaggio al centro e infila Brkic sul primo palo. La seconda rete di testa su cross di Osvaldo. Domizzi accorcia: 2-1 al 32°. Dopo un inizio spettacolare, la Roma va in black out e fatica a contenere l'Udinese che ha preso coraggio. Partita apertissima. Bellissima azione tutta di prima della squadra friulana con Maicosuel che smarca Di Natale in area. Il bomber appoggia su Pereyra che restituisce la sfera al numero 10 bianconero: rasoterra di prima intenzione del capitano e palla che esce di pochissimo alla destra di Stekelenburg.

Panagiotis Tachtsidis (77) entra in scivolata.
Il black out della Roma dopo il vantaggio spiegato da Lamela: «In difficoltà dopo i due gol? Perché l'Udinese è una grande squadra e può mettere in difficoltà chiunque».

Pari dell'Udinese: 2-2. Al 5° della ripresa Di Natale segna il gol del 2-2, concludendo un'azione prolungata nell'area romanista. Lancio in profondità di Pereyra per Di Natale, destro al volo e gran parata di Stekelenburg. Sulla ribattuta Maicosuel serve Armero che prova il tiro, ne esce fuori un assist per Di Natale (tenuto in gioco da Castan) che a pochi passi dalla porta infila l'estremo giallorosso. 19° bella azione della Roma, Osvaldo calcia alto. I giallorossi ritrovano il ritmo di inizio partita. Tutta la Roma nella metà campo dell'Udinese. De Rossi non arriva alla deviazione. 32° girata al volo di Osvaldo, palla fuori di poco. Assedio della Roma alla porta dell'Udinese. 40° fallo di Castan su Pereyra: rigore per l'Udinese. Il contatto c'è. Cucchiaio di Natale: 2-3. Espulso Tachtsidis.

ROMA-udinese 2-3: Lamela (R), Lamela (R), Domizzi (U), Di Natale (U), Di Natale (U)

La Curva Sud

Coreografia per i 40 anni dei Boys.
TIFO ROMA: (preso da www.asromaultras.org)
"In una giornata piovosa e fredda si torna ai numeri più realistici, che vedono sempre i soliti andare allo stadio. 40 anni dei Boys in Curva Sud, festeggiati con fumogenata bianco-giallo-rossa e diversi stendardi. Minuto di silenzio per un militare morto in Afghanistan rotto da cori contro la Lazio in Curva Nord e contro le forze dell'ordine in curva Sud. Curva Nord piena come ormai sempre (dall'aumento del costo della Tribuna Tevere) e buon impatto delle bandierine nella parte bassa. Tifo discreto per tutta la partita: sia la Sud che la Nord cercano di arrivare a una vittoria che purtroppo non arriva. Identificati alcuni ragazzi che portavano stendardi: la prossima volta imboscateli".

TIFO UDINESE: (preso da www.asromaultras.org)
"Il voto è 10, in quanto un manipolo di tifosi udinesi senza tessera sono riusciti, anche se a partita iniziata, ad entrare in Tribuna Monte Mario, nel settore ospiti ormai ricavato in quell'angusto spazietto vicino al deserto del "vero" settore ospiti. Prima dell'arrivo dei non tesserati gli ospiti erano 17. Dopo di ciò superano la trentina e fanno giustamente il tifo per tutta la partita. 
Si ringrazia come sempre l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive per aver impedito agli altri sportivi di potere venire a Roma".













Genoa-Roma 2-4: Rimonta incredibile!



Roma batticuore, alcuni errori ma tanto carattere e quattro gol. Comincia male a Genova, poi Totti, Osvaldo e Lamela rimettono la partita a posto: 2-4 per la Roma. Seconda vittoria consecutiva per la squadra di Zeman.Con un rimonta spettacolare, la Roma espugna il Ferraris battendo il Genoa 4-2 grazie a un ispirato Totti e a un Osvaldo esaltato dalle gare in Nazionale. L'attaccante segna due belle reti, una al volo e una di testa, e gioca mille palloni, vero punto di riferimento per tutta la squadra. È merito suo, oltre che di Totti, questa vittoria che fa classifica e soprattutto morale. Sotto di due reti dopo solo 15 minuti per le prodezze di Kucka e Jankovic, la Roma poteva crollare, invece ha reagito da grande. Con calma e senza scomporsi, ha superato il momento difficile e si è messa a macinare gioco, spianando poco a poco un Genoa dai due volti. Quando riesce ad attaccare la squadra di De Canio fa paura, crea tante occasioni - e stasera le ha anche concretizzate - ma dietro ha cominciato a mostrare limiti pericolosi.

Subito De Rossi. La notizia è che De Rossi gioca, così può provare a «fare nella Roma quello che fa in Nazionale», cioè fare la mezzala e nno il centrale di centrocampo e anche i gol, come chiede Zeman. Il romanista non segna ma gioca bene il secondo tempo, nonostante il nervosismo evidente. Si distingue infatti per un pugno a Seymour che Orsato punisce con un semplice giallo. Gioca anche Osvaldo, manca l'infortunato Destro. Dietro il boemo deve fare a meno di Burdisso e centrali giocano Marquinhos e Castan. All'inizio sono un disastro, poi si riprendono benissimo. Nel Genoa Immobile, reduce da due partite con l'Under 21, entra nella ripresa, ma non fa mai male all'ex maestro Zeman. Anche perchè perde subito il compagno Borriello, colpito alla caviglia, che lascia il Genoa in dieci essendo finiti i cambi. La gara è bella, giocata a gran ritmo con azioni in velocità da una parte e dall'altra. Rompe l'equilibrio Antonelli che fugge sulla sinistra e crossa, Borriello di tacco la appoggia indietro per Kucka che dal limite segna con un gran tiro sul palo lontano.

La Roma accusa il colpo e si scompone. Il Genoa si chiude e prepara il contropiede. È di nuovo Antonelli a mettere al centro area dopo una fuga. Jankovic in mezza rovesciata colpisce l'incrocio, Borriello la ridà al serbo che segna con un diagonale il 2-0. Sembra una serata trionfale per De Canio e i suoi ma l'illusione è breve. Questa volta gli uomini di Zeman reagiscono. Finalmente De Rossi spinge come sa, Totti arretra e si toglie la marcatura di Seymour, Osvaldo in area mette paura agli avversari. La pressione giallorossa porta al gol del capitano: come un fungo spunta in mezzo all'area proprio dove arriva la palla di un compagno, controlla e in diagonale di destro mette sul palo opposto il 2-1.

Totti fa 217. È il gol numero 217, che gli permette di andare al terzo posto nella classifica storica dei marcatori della seria A dopo Piola e Nordahl. Il Genoa accusa il colpo e arretra, e Lamela impegna Frey. Il Genoa si scuote solo una volta e Jourquera costringe in tuffo Stekelenburg. Ma prima della pausa i difensori rossoblù si dimenticano Osvaldo in mezzo all'area: il crosso di Piris è preciso, l'attaccante azzurro con un gran tiro al volo fa 2-2. De Canio nella ripresa cambia Jorquera per Immobile. Ma è l'attaccante della nazionale maggiore il protagonista al Ferraris. Al 10' infatti, su corner, Osvaldo segna di testa il suo secondo gol, quello del sorpasso della Roma. Il Genoa mette anche Bertolacci e Melazzi, cambi inutili. La Roma controlla, grazie anche a un De Rossi di nuovo protagonista, e sul finire fa il 4-2 con un bel sinistro a giro di Lamela. Va ko Borriello (colpo alla caviglia) e il Genoa rimane in dieci. La Roma ringrazia e sale al quinto
 posto, in solitario.

ROMA-genoa 4-2: Kucka (G), Jankovic (G), Totti (R), Osvaldo (R), Osvaldo (R), Lamela (R)

Tifosi della Roma presenti a Marassi.

mercoledì 12 dicembre 2012

Roma-Atalanta 2-0


ROMA batte Atalanta 2-0 nell'anticipo dell'ora di pranzo della settima di campionato. Zeman cambia in tutti i reparti (fuori tre big come Burdisso, De Rossi e Osvaldo - qui le reazioni) e dopo un avvio al cardiopalma con tre grosse occasioni per gli ospiti viene ripagato con una buona prestazione, soprattutto dopo il vantaggio alla mezz'ora di Lamela su invenzione di un generosissimo Totti. Si vede finalmente qualche azione zemaniana e il gol di Bradley su spunto di Destro (in versione centravanti) al 61' in pratica chiude la partita. Traverse per Moralez e Destro, che ancora non si sblocca. Davanti a Falcao e alle altre vecchie glorie giallorosse viene sfatato così il tabù Olimpico (sei mesi fa l'ultimo successo sul campo amico, l'11 aprile scorso a spese dell'Udinese) e per la prima volta in stagione Stekelenburg non incassa reti. In classifica la Roma balza momentaneamente in quinta posizione, a -4 dalla zona Champions.

Alessandro Florenzi (48)
Zeman al veleno: «Non si impegnano»

Ma non è stata un'impresa facile quella della formazione di Zeman, apparsa non ancora a posto anche se sulla strada per cominciare a mettere in pratica le idee del suo allenatore (qui il boemo critico nel dopo partita). Nel primo tempo la partita l'ha fatta soprattutto l'Atalanta, che ha sprecato tre palle gol e colpito una traversa con Moralez, e la Roma più che di Zeman è stata di Totti. Il capitano ha tenuto in piedi la sua squadra con una prestazione monumentale, quasi a voler sottolineare che nella galleria dei campioni lui ci entrerà di sicuro, non appena avrà smesso di giocare: i sostenitori dei giallorossi si augurano che ciò accada il più tardi possibile, visto cosa il numero 10 è ancora capace di inventare, a 36 anni appena compiuti.

La prodezza del match. L'assist liftato di destro con cui ha mandato in porta Lamela (anche lui autore di un'ottima prova) è l'esempio più calzante della sua classe di campione che non tramonta. Roma-Atalanta è stata quindi una bella partita, che ha onorato le stelle presenti in tribuna e ha fatto sorridere il presidente James Pallotta, presente in tribuna e che ha esaltato la folla con la promessa fatta ieri dello scudetto entro cinque anni. Il businessman di Boston ha potuto godersi anche il gol americano, ovvero del suo connazionale Bradley, con cui il team di casa ha chiuso la partita sul più classico dei risultati.

Nota non positiva della giornata romanista, la prestazione incerta di un Tachtsidis messosi in evidenza per il numero di passaggi sbagliati. Ma Zeman lo ha preferito a De Rossi, e tanto basta anche se si tratta di una scelta tecnica destinata a far discutere (qui il nostro sondaggio), così come quella di far giocare Destro anziché Osvaldo che in questo campionato aveva già segnato tre reti.

ROMA-atalanta 2-0: Lamela (R), Bradley (R).

La Curva Sud


Curva Sud
TIFO ROMA: (da www.asromaultras.it)
"Striscione in Sud che invita i giocatori a sudare e a onorare la maglia. Dalla Nord la Sud si sente raramente, anche perché il sostegno è costante nella parte bassa e quindi è difficile sentire. Curve piene, distinti famiglie abbastanza pieno, Tevere decente, Monte Mario semivuota".

HALL OF FAME AS ROMA

Logo della HALL OF FAME
Non erano in molti ma quasi tutti, almeno coloro che fanno parte della categoria degli 'anta, avevano le lacrime agli occhi. In uno stadio Olimpico che avrebbe meritato una cornice di pubblico decisamente migliore(c'erano alcune migliaia di persone, poi andate progressivamente aumentando), prima di Roma-Atalanta, è successo qualcosa che ha riportato al calcio di una volta, all'epica di questo sport che fa parte della cultura di un paese non a caso quattro volte campione del mondo e in particolare di una città, la capitale, che non ha vinto molto sul campo ma non ha uguali per passione. 

La Roma ha celebrato i suoi campioni di una volta, che entrano a far parte di una "Hall of fame" per ora solo virtuale, visto che ancora non esiste lo stadio di proprietà che ne sarà la sede, ma che sono già nei cuori della gente. Tancredi, Cafu (unico assente per impegni in Brasile), Losi, Aldair, Rocca, Bernardini, Di Bartolomei, Falcao, Conti, Pruzzo, Amadei. Questi i nomi che hanno fatto emozionare tutti coloro che erano bambini, o anche uomini già fatti, e oggi hanno rivisto i loro idoli, spiegando ai figli che tenevano per mano (la Roma continua nella sua encomiabile politica di riportare le famiglie allo stadio) chi fossero quei campioni eletti «immortali», come spiega lo speaker, o anche quelli che avevano sfilato prima, come Cudicini, Kriezu (scomparso di recente, c'era il figlio), Vierchowod, De Sisti, Giannini, Rizzitelli, il "leone di Borgo Pio" Ferraris IV (rappresentato da un emozionatissimo nipote), Ginulfi, «quello che parò un rigore a Pelè», come spiega un nonno al nipotino, e tanti altri. Poi ecco i magnifici undici pronti a ricevere una maglia speciale che li immortala leggende della Roma, mentre per quella che continua ad esserlo sul campo spunta in curva sud uno striscione con la scritta «Totti 2012, for President». 

C'è Losi "core de Roma", poi Aldair e la gente non si trattiene, partono i cori e passa Francesco Rocca che batte la mano sul cuore e fa commuovere chi ricorda la fine prematura della sua carriera. Poi la figlia di 'Fuffò Bernardini, troppo bravo per poter giocare in azzurro il Mondiale del 1934, e la moglie di Di Bartolomei, e per tanti è bello poter cantare di nuovo «Ago, Ago, Agostino», ricordando quel gol all'Avellino e poi l'esultanza del capitano inginocchiato sul terreno dell'Olimpico: quel giorno si capì che la Roma avrebbe vinto il suo secondo scudetto. 

Entra Falcao ed è l'apoteosi perché lui rimarrà per sempre il Divino, e l'uomo che con il suo arrivo cambiò la storia di una squadra mai più "Rometta" dandole una mentalità vincente, lui che di campionati nazionali ne aveva già conquistati 3 in patria nell'Internacional di Porto Alegre. La figlia del "fornaretto" Amadei rimanda ai tempi di Testaccio, Pruzzo e Bruno Conti riformano per qualche minuto la micidiale coppia di un tempo e scambiano battute con il compagno che portava il n.5, del quale la gente si dimentica anche il rigore non tirato contro il Liverpool, perchè Roma vuol dire amore non solo quando si legge il suo nome al contrario. Vale anche per chi oggi non è stato citato ma merita comunque il ricordo, come Nils Liedholm, Dino Viola e Franco Sensi. Questa 'Hall of Fame alla romana è stata non un'americanata ma una bella iniziativa in nome del calcio che non c'è più e di quel sentimento "pallonaro" che si vorrebbe sempre vedere. Ben vengano quindi altre cose del genere, non solo nella capitale, se servono a far rivivere certe emozioni, e a trasmetterle alle nuove generazioni.

ORARIO HALL OF FAME: 11:00! E ce credo che c'era poca gente!  Che peccato...

  
  
       


19/10/2012: Cafù, assente alla Hall Of Fame ritira a Trigoria la sua maglia celebrativa

Cafù e Baldini

Juventus-Roma 4-1


Peggio dei peggiori incubi per i tifosi della Roma che attendevano questa partita dall'inizio del campionato. La sfida di Zeman alla Juve si conclude con una disfatta che ricorda tanto il 4-0 subito a Torino lo scorso anno. E il "4 zitti e a casa" di Totti sta ora diventando ora un'abitudine al contrario.

Finisce 4-1 ma poteva anche andare peggio visto che la Juve ha anche colto due traverse e si è fermata dopo essere andata sul 3-0 nei primi 20 minuti. La Juve ha affondato in una difesa di burro. Un inizio surreale, centrocampo inesistente, attacco fermo, difesa inguardabile. In gol sono andati Pirlo, Vidal e Matri poi nella ripresa rigore di Osvaldo e infine Giovinco.

Ora per la Roma si può parlare di crisi . La mano di Zeman non si vede, i giovani (Florenzi a parte) non si vedono con Lamela forse peggiore in campo. Tolto Totti al 15' della ripresa si è rivisto Perrotta che era stato messo fuori squadra. Il suo rientro, peraltro sufficiente, è il segno della disperazione e di un mercato evidentemente ancora una volta non all'altezza. Ci sarà moltissimo da lavorare. Errori difensivi mai visti, assenza di personalità, zero tagli, zero sovrapposizioni. I tifosi preoccupati si interrogano: cosa sta succedendo alla Roma? Tra i motivi di amarezza per Zeman anche i tanti insulti subiti e i cori ostili

Zeman, preso di mira dai tifosi Juventini.




Tifosi romanisti presenti a Torino.


Roma-Sampdoria 1-1

Non è bastato l'ennesimo sigillo di Francesco Totti a riportare la sua Roma alla vittoria all'Olimpico, successo che manca dall'11 aprile. Il gol numero 216 di Francesco Totti, nonostante il risultato finale, ha comunque un sapore tutto particolare: perchè è quello che lo porta ad affiancare Meazza ed Altafini nella classifica dei marcatori di sempre,perchè arriva alla vigilia del suo 36/o compleanno e dopo un 'digiunò che durava dal 5 maggio scorso quando segnò due gol al Catania (roma-Catania 2-2). E poi la Sampdoria è da sempre una delle sue vittime preferite: con quello di questa sera sono 14 i gol messi a segno dal capitano giallorosso ai blucerchiati. Di più ne ha fatti solo al Parma (16).

Francesco Totti (10)
La Roma tornava all'Olimpico dopo il ko rocambolesco con il Bologna di due settimane fa e la vittoria a tavolino per il mancato match di Cagliari con la possibilità di avvicinare il gruppetto di testa e la Juventus, in vista del big match di Torino di sabato prossimo. La Sampdoria di Ciro Ferrara, dal canto suo, aveva la possibilità di confermare il ruolo di squadra rivelazione di queste prime cinque giornate di campionato. Per l'occasione, Zeman, che deve rinunciare a Pjanic ed Osvaldo, lascia a sorpresa in panchina De Rossi preferendogli Marquinho. Tachtsidis è confermato regista. Novità anche in difesa dove al posto di Piris gioca Taddei. Ferrara dal canto suo schiera dal primo minuto Obiang e in assenza dello squalificato Maxi Lopez si affida al tridente formato da Pozzi, Eder e Estigarribia. Pozzi però si fa male nel corso del primo tempo (uscirà alla mezzora) sostituito da Krsticic.

La Roma prende subito le redini del gioco. Rendendosi pericolosa sin dai primi minuti con Destro e Lamela. Il gol di Totti dà entusiasmo e l'espulsione all'inizio del secondo tempo sembra il viatico di una serata di festa. Al 10' Totti prova il bis con un cucchiaio dalla distanza, Lamela prova un sinistro di controbalzo che però non è preciso (11'). La Sampdoria agisce di contropiede e al 16' conquista una punizione dal limite: alla battuta va Eder e Stekelenburg è bravo a respingere. Ma il pasticcio arriva un paio di minuti dopo quando il portiere giallorosso non trattiene il pallone su un cross di Berardi. Per Munari che è lì a due passi insaccare è un gioco da ragazzi. Subito il pari la Roma si perde, Zeman manda in campo De Rossi mentre la formazione di Ferrara si difende con ordine e prova a ripartire. La Roma rischia il colpo del ko, poi si butta all'arrembaggio alla ricerca della vittoria. Ma il gol non arriva. Finisce con la Roma in attacco e il colpo di testa di Balzaretti che esalta Romero. Sabato l'appuntamento per i giallorossi allo Juventus Stadium. Di sicuro sarà un'altra storia.

ROMA-Sampdoria 1-1: Totti (R), Munari (S).

In mattinata è stato inaugurato Largo Paolo Mantovani, presenti ultras doriani.

Sfottò in Curva Sud.
Fumogenata della Sud in risposta alla proposta dell'Osservatorio di vietare il fumo negli stadi.
Curva Sud alta.

TIFO ROMA: (preso da www.asromaultras.org)
"L'Osservatorio partorisce l'ennesima stronzata (che peraltro al sottoscritto sarebbe gradita ma che è inattuabile) relativa al divieto di fumo negli stadi e la Curva Sud risponde con una bella fumogenata giallorossa. Tiè!
Discreta la presenza allo stadio, anche se il settore famiglia, arrivata la notturna, si svuota drasticamente. Di fatto la Roma ha ormai due curve, considerato che anche la Nord, tra la parte bassa (più attiva) e la parte alta (più anziana ma che ogni tanto esce fuori) ormai è una realtà. Ferrara, reo di dichiarazioni anti Zeman, viene bersagliato con cori non amichevoli."

Cagliari-Roma 0-3 (a tavolino)

La partita non viene disputata a causa dell'inagibilità del nuovo stadio del Cagliari, Is Arenas, viene quindi applicato lo 0-3 a tavolino per i giallorossi.

il 20 novembre 2012 la sentenza è stata confermata.

Is Arenas


Roma-Bologna 2-3

Una partita assurda, stra-dominata per un'ora, annullata in un minuto e che diventa un incubo al 90' quando il Bologna riesce a centrare un oncredibile 3-2 dopo essere stato sotto di due gol. All'Olimpico scende il gelo e dopo un'ora di calcio spettacolo in cui i giallorossi potevano stare avanti di 4-5 gol ci si chiede come si possa rimanere a secco.

La squadra giallorossa perde nella ripresa le misure, diventa lunga e commette alcuni imperdonabili errori difensivi, come spiega a fine gara un delusissimo Zeman. 
Per affrontare il Bologna all'Olimpico Zeman sceglie il tridente Lamela-Destro-Totti, con Pjanic che vince il ballottaggio a centrocampo con Marquinho. Recupero record di Balzaretti, che torna in campo come titolare. In 50 mila all'Olimpico, stadio tutto colorato di giallo e rosso.

Una partita assurda, stradominata per un'ora, annullata in un minuto e che diventa un incubo al 90' quando il Bologna riesce a centrare un ncredibile 3-2 dopo essere stato sotto di due gol. All'Olimpico scende il gelo e dopo un'ora di calcio spettacolo in cui i giallorossi potevano stare avanti di 4-5 gol ci si chiede come si possa rimanere a secco.

La squadra giallorossa perde nella ripresa le misure, diventa lunga e commette alcuni imperdonabili errori difensivi, come spiega a fine gara un delusissimo Zeman.
Pregara. Per affrontare il Bologna all'Olimpico Zeman sceglie il tridente Lamela-Destro-Totti, con Pjanic che vince il ballottaggio a centrocampo con Marquinho. Recupero record di Balzaretti, che torna in campo come titolare. Quasi in 50 mila all'Olimpico, stadio tutto colorato di giallo e rosso.

Il gol di Diamanti

Gilardino. «La Roma nel primo tempo ha giocato sopra le aspettative. Andavano fortissimo. Nel secondo tempo abbiamo cambiato e fatto ottime cose. Eravamo noi ad andare fortissimo e abbiamo vinto la partita. Se c'è una fragilità nella Roma in difesa? Fosse finita 2 a 0 per la Roma non si sarebbe parlato di queste cose: loro giocano in modo particolare, con una difesa molto alta. Davanti fanno paura, in mezzo al campo molto bravi: è il modo di Zeman», è il commento di Gilardino.

I tabellini.

Roma (4-3-3): Stekelenburg; Piris (30' st Marquinhos), Burdisso, Castan, Balzaretti; Pjanic (24' st Marquinho), Tachsidis, Florenzi; Lamela (24' st Lopez), Destro, Totti. A disp. Goicoechea, Svedskauskas, Romagnoli, Taddei, Lucca, Lopez, Tallo. All. Zeman. Bologna (4-3-1-2): Agliardi; Motta (31' st Garics), Antonsson, Cherubin, Morleo; Taider, Perez (1' st Pazienza), Guarente (1' st Pulzetti); Kone; Diamanti, Gilardino. A disp. Curci, Lombardi, Carvalho, Abero, Sorensen, Pasquato, Gimenez, Acquafresca, Gabbiadini. All. Pioli. Arbitro: Guida. Marcatori: 6' pt Florenzi, 15' pt Lamela, 27' e 46' st Gilardino, 28' st Diamanti. Ammoniti: Perez, Pjanic, Tachtsidis, Castan, Balzaretti, Morleo, Totti, Diamanti.

La coreografia della Tribuna Tevere
La Curva Sud